Plotino: l'anima.i filosofi e la musica di Stefano Cazzato

I filosofi e la musica

Plotino: l’anima 

L’uomo si preoccuperà del corpo “fin tanto che è possibile, come un musicista si preoccupa di una lira fintanto che è possibile usarla:altrimenti la cambierà con un’altra, o smetterà di usarla, e si asterrà dal suonarla, dovendo attendere a un altro compito senza di essa; cantando senza strumenti, trascurerà la lira che gli giace accanto. E tuttavia questo strumento non gli è stato dato invano all’inizio: spesso ne ha fatto uso” (Plotino, “Sulla felicità”, Einaudi, 2016, pp. 82,3).

 

Interpretiamo Plotino a sua volta interprete di un passo del “Fedone” di Platone e di uno delle “Epistole a Lucilio” di Seneca: non è indifferente per un uomo avere o non avere un corpo con cui muoversi, come non è indifferente per un musicista avere o non avere uno strumento da suonare, ma non ne deriva che la musica sia impossibile senza strumenti, e che la vita sia impossibile senza corpo. L’anima continua a vivere e a pensare senza corpo come il musicista continua a cantare, a sentire e fare musica senza strumento. Tuttavia, se è facile dedurre da questa similitudine dove possa stare l’anima senza corpo, in cielo o da qualche parte analoga, è difficile capire dove possa stare la musica senza strumento. Sta nella testa, nel sentimento, nell’aria, nelle emozioni, nella natura, nel movimento, nelle sfere celesti o, come sostiene qualcuno innamorato dell’evoluzione, nelle corde vocali? O in tutte queste cose messe assieme? 

La risposta ci porterebbe chissà dove, ed è meglio non scivolare su dilemmi ontologici quando si vuole essere brevi (il discorso sull’essere richiede tempo, e al di là di cosa ne pensasse Heidegger, anche spazio). Limitiamoci invece a una suggestione: se per l’anima dell’uomo, come sostengono i platonici, è più facile pensare senza il corpo, benché il corpo, fino a che c’era, non sia stato del tutto inutile, per un musicista è più difficile sentire e fare musica senz’anima, benché se ne faccia e se ne continui a fare tanta senza. 

Stefano Cazzato

 

* Plotino ne "La scuola di Atene" di Raffaello, 1509-1511 ("Stanza della Segnatura" dei Palazzi Apostolici. Città del Vaticano, Roma)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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