martha j & chebat quartet, Amelia

Martha J. & Chebat Quartet, Amelia, Clessidra Records 2024

Certo che confrontarsi con il repertorio di Joni Mitchell non è mai cosa semplice poiché si rischia l’imitazione pedissequa sia vocalmente che da un punto di vista strumentale. Invece i sogni ed i desideri della cantautrice canadese (cantautrice, pittrice, poetessa) in questo disco-omaggio vengono declinati in forme piacevoli e raffinate, molto valide dal lato dell’arrangiamento e con una forte componente melodica rasente la nota verve esecutiva della Mitchell che ben si integra con i sinuosi andamenti jazzistici della band, colore e calore di una scelta di brani oculata e sentita.

Da un  punto di vista vocale Martha J è composta e affabile, morbida nei medio-alti e naturalmente predisposta ad andamenti lirici che paiono il centro emotivo della performance, in assoluta sintonia con gli intrecci sonori dei musicisti scelti per questo album attraente, swingante al punto giusto, arioso in atmosfere che danno gioia a chi ascolta, dilatando non solo l’attenzione uditiva ma soprattutto quella emotiva, come nella splendida Moon at the Window adagiata con esprit de finesse grazie ad un’interpretazione eccellente, nel velluto primaverile di Free Man in Paris, nelle delicate soluzioni di Amelia in giusta misura con il fil rouge che lega tutte le composizioni di Joni seguenti al periodo da chansonnier e felicemente approdate nell’equilibrata libertà di – lasciatemelo dire - capolavori quali gli album “Mingus” e “Shadows And Light”.

Da sottolineare la bravura della band, che il Jazz indubbiamente ce l’ha nel cuore e nella mente: i bei registri di Francesco Chebat per un Fender Rhodes fluttuante e fluido, nondimeno elegante al pianoforte, le armoniose linee del contrabbasso di Giulio Corini e della batteria di Maxx Furian. 

Quello di Martha J e Chebat è un percorso maturo  che converge nel rispetto delle intuizioni e nei diversi volti dell’artista di Fort McLeod, senza cali di tensione e sempre coerente. Basterà, dunque, lasciarsi sorprendere dalla meticolosa preparazione del disco, calarsi negli andamenti ben definiti dalla sensibilità della vocalist, temperati, nitidi, caldi, espressivi, raffinati, direi assopiti in un Amore intenso per l’Arte di Joni Mitchell senza mai avvertire la necessità di plagiarne l’indole raccolta, semmai accarezzandone le magnifiche evoluzioni jazzistiche, aromi essenziali di un disco suggestivo, brillante e poetico.

Fabrizio Ciccarelli

Martha J. (voce), Francesco Chebat (pianoforte e Fender Rhodes), Giulio Corini (contrabbasso), Maxx Furian (batteria)

#in ascolto su https://open.spotify.com/intl-it/album/2OeynRpDiboZKqAlxwjPKU

 

 

 

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