andrea zacchia trio-hbpm

Andrea Zacchia Trio, Hbpm, Wow Records 2024

Piacevole  e dinamico, di uno swing fluido e ben condotto nelle dinamiche e nel flou chitarristico dei maestri dagli anni 60 indietro, l’album coincide con un’idea jazzista molto composta e di invenzione hard bop, scandita da un timbro risonante e morbido che esalta il colore delle corde ed i bei passaggi solistici, cangiante e vellutato nelle cadenze brillanti (HBPM) ed in un blues molto naturale tradotto in cadenze alquanto suggestive anche grazie all’evocativo sound dell’Hammond ed alla fluidità del timing della batteria (Giordano’s blues).

La facilità di fraseggio di Andrea Zacchia sembra descrivere appieno la sua disponibilità  verso soluzioni melodiche di pregevole caratura che, memoria dovuta al grande Wes Montgomery, affrontano con sicurezza splendide evergreen (The days of wine and roses di Henry Mancini, How insensitive di Tom Jobim, Nuages di Django Reinhardt e Send in the clowns di Stephen Sondheim) nelle quali il seicordista appare perfettamente a proprio agio, lucido e sensibile per una performance distinta da sicurezza e da buon gusto, con due partners certamente all’altezza, la cui temperatura jazzistica appare originale e sempre adeguata al clima del brano con gradevoli figurazioni che, a dirla semplice, non fanno una grinza.   

Fabrizio Ciccarelli

Andrea Zacchia. Chitarra

Angelo Cultreri, Hammond

Maurizio De Angelis, batteria  

# in ascolto su https://music.youtube.com/watch?v=15lD8gA15kE&list=OLAK5uy_n9rUCTt5W7fm63PY4F65s-IzFySmCG7LU

 

purchase