alex carreri-a time and a place

Alex Carreri, A time and a place, AlfaMusic 2024

Credo che l’universalità del linguaggio jazzistico sia data da dischi come questo, dove le distinzioni tra i generi vengono meno ed il tutto sembra avvolto da una volontà di dialogare col mondo e sentire con mente aperta le esperienze più diverse, non importa da dove provengano. La nostra cultura non può più sopportare scelte estetiche dettate da meridiani e da paralleli: arte è ciò che prende corpo da autori liberi nel senso più moderno, come sembra essere nelle corde di Alex Carreri, bassista/contrabbassista/compositore che per questa performance invita tanti validi musicisti ognuno esperto nel proprio strumento, anzi nei propri strumenti, visto che quelli utilizzati sono ben nove, escludendo la voce. Il che non appare affatto poco e che conferma, a mio avviso, l’Idea di Blue Notes senza confini in pentagrammi molto ben pensati ed in ottimi arrangiamenti vari per atmosfere e spazi dedicati alle parti solistiche.

La dinamica dei vari ensemble è intensa, gli strumentisti si alternano con naturalezza senza mai cedere alla convenzione, le variazioni sono decisamente al di là di schemi rigidi, comunque lineari e verticali, come nel melting pot di SAO PAULO TO BANGALORE, vigoroso nella luce del bel vocalismo indiano di Varijashree Venugopal e nel fluido pianismo di Marco Bianchi, nel volatile Trio MANHATTAN, nella suite in tre parti NOVEMBER coesa dall’eccellente tromba di Randy Brecker e dal mosaico sonoro del basso del Carreri in un Contemporary brioso tra funky e hard bop (riduttivo comunque il riferimento ai generi poiché dovremmo riferire anche di World Music, Smooth e quant’altro) e nel passaggio lunare di HOME, inciso riflessivo ancora per Trio, coinvolgente nelle sfumature intime e nella tensione lirica. Del resto la scelta di un bassista della formazione con piano e batteria è la più naturale, particolarmente esplicativa del suo concepire le forme del Jazz, e quelle di Carreri sono davvero interessanti e coinvolgenti.

Bonus Track A DAY IN GAZA: visto ciò che accade in quelle zone infelici ignorate o quasi dalla comunità internazionale, un giusto omaggio al quale non possiamo non associarci, un passo di speranza non facile e senza dubbio al di là d’ogni debole retorica.  

Fabrizio Ciccarelli

Alex Carreri el. and fretless bass, double bass

Varijashree Venugopal voice on 1

Randy Brecker trumpet on 4  6, flugelhorn on 8

Marco Bianchi piano, keyboards and strings prog.

Roberto Cecchetto el. guitar on 9

Maxx Furian drums

Dario Tanghetti percussion on 4  5  9

Lesley McBride speaking voice on 1

  1. MESSAGE TO PASSENGERS 1.08
  2. SÃO PAULO TO BANGALORE 5.09
  3. MANHATTAN 5.13
  4. NOVEMBER SUITE - PART 1 3.18
  5. NOVEMBER SUITE - PART 2 4.59
  6. NOVEMBER SUITE - PART 3 3.23
  7. HOME 3.58
  8. NUVOLE 5.20
  9. PICASSO MUSEUM 4.41
  10. LANDS 4.39
  11. A DAY IN GAZA (Bonus track) 4.18

# da ascoltare in https://open.spotify.com/intl-it/album/4yQhOXxjl9cHh8WgnDrWzL?autoplay=true

 

 

 

 

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