Claudio Fasoli NeXt 4et, Hasard, Abeat 2024
La statura artistica di un sassofonista s’intuisce da come sa approcciare l’universo complesso della musica contemporanea, senza optare con eccessiva decisione per una visione univoca e senza dirimere la questione sui generi con sonorità stilizzate inclini alla “bonarietà” dei suoni, del fraseggio e dell’arrangiamento.
Claudio Fasoli, compositore e strumentista di forte identità intellettuale, prosegue nella sua ricerca (innanzitutto interiore) di atmosfere molto personali, distinte da strutture aperte, cangianti, astratte, declinate da un intenso interplay con i suoi tre partners, sempre attenti a seguire il Dictamen del maestro veneziano e con lui interagire con forme plastiche eterogenee e creative come quelle angolose e liriche che compongono la trazione anteriore di questo album luminoso, essenziale e radicale.
La formazione pianoless di per sé è già una dichiarazione d’intenti, gasliniana direi, di un’intima partecipazione agli eventi contemporanei del modo di concepire la composizione ed elabolarla con le notturne asprezze ed i riverberi profondi dei magneti chitarristici di Simone Massaron, le decise modulazioni di Tito Mangialajo Rantzer al contrabbasso e lo sguisciante funambolismo di Stefano Grasso alla batteria e alle percussioni.
Un che di modernissimo corre sempre nelle performances di Fasoli, e non solo nelle due precedenti prove del Next Quartet o nei meandri elettrici del Perigeo o nell’Haiku Time del 2018 o col New York Quartet del medesimo anno; il suo è un suono pulito e coinvolgente, frutto di concentrazione e di equilibrio, di una cultura musicale (ma non solo) devota alla sperimentazione con costrutti caldi, avvolgenti e, senza dubbio, originali.
Personalmente non amo disquisizione tecniche che allontanino l’ascoltatore dall’anima vera del Jazz. Rimanendo fedele a tale convinzione, magari discutibile per molti, preferisco lasciarmi andare alla penetrante e animosa densità di KWWK, forte acido nei radicali rock di un’ottima chitarra, nel flou swingante di VIGNETI IMPROVVISI, ove l’energia del sax corre tra sinapsi accese e ritmi penetranti, ed alla fuga improvvisa nel privato di DES BAINS, sfumatura definitiva di un’identità inventiva innovativa, flessibile e carismatica.
Fabrizio Ciccarelli
Claudio Fasoli: sax tenore, sax soprano
Simone Massaron: chitarra elettrica, effetti
Tito Mangialajo Rantzer: contrabbasso
Stefano Grasso: batteria, percussioni
# per ascoltare: https://www.youtube.com/playlist?list=OLAK5uy_k_TczFHVzMsIU8FOnTX95P7S4g1LsuRBs