Gabriele Mitelli-Pasquale MIrra, Groove & Move

Groove & Move

Gabriele Mitelli & Pasquale Mirra

Water Stress

Caligola 2016

Nel novero di tante pagine che s’ammantano di Avanguardia, la discutibile patina del virtuosismo che troppo spesso le distingue non compone affatto la dimensione estetica delle energiche Voci del Duo Mitelli-Mirra. E meno male.

 

E’ questo un percorso per espandere le potenzialità ed il ruolo degli strumenti usati, passi dettati da una certa affinità con i frammenti visionari della Musica Improvvisata suggeriti dall’Esordio dell’album, “The Owl of Cranston” di Paul Motian, e dall’Epilogo, “Jesus Maria” di Carla Bley.

Personalmente gradisco molto che i troppo spesso sviliti artifici del Rinnovamento Novecentista formino, da primi, le trame di un fitto dialogo creativo, tecnicamente elaborato anche attraverso l’uso eterodosso delle armonie, delle creatività simultanee e indipendenti che caratterizzano un album “eversivo” e ben lontano dalla moda della Rilettura.

La performance è spinta in un Oltre spesso delineato da umori bruni e crepuscolari, da aperture ipnotiche (“Nibiru”) che, distinte dal mantra di Jon Hassell e dal minimalismo di LaMonte Young, cercano interazioni tra Free Jazz ed Etnica, percorrendo prospettive d’India e stili compositivi ispirati alla meditazione dei giri melodici di Terry Riley, tanto a dire che la Terra non è solo lì, semmai anche nella splendida estemporaneità africana di “Namhanjie” , tratta dal bellissimo “Echoes from Africa” di Abdullah Ibrahim e Johnny Dyani (ENJA 1979).

Le Forme artistiche del Duo rappresentano in toto lo sviluppo dell’esperienza Avant Jazz con attenzione poetica alle soluzioni più immediate e spontanee, richiamando da una parte il polimorfismo straniante dell’Art Ensemble of Chicago (ma senza pitture facciali, campanelli-orpelli e vari pregevoli oggetti sonori) dall’altra l’estro ritmico e metrico delle forti tematiche di Sun Ra, Ornette Coleman, Charlie Mingus, Don Cherry e Don Pullen.  

Sembianze di nuove Blue Notes, nella propria interezza dedicate ad un’origine comune a tutti i linguaggi della Musica, che si chiami Pangea o Vaalbara o Rodinia: ognuno saprà intendere quale.

Fabrizio Ciccarelli    

Gabriele Mitelli, pocket & prepared trumpet, soprano & alto flugelhorn, xylophone, percussion, voice

Pasquale Mirra, vibraphone, piano, xylophone, percussion and voice

1) The owl of Cranston (Paul Motian); 2) Water stress (P.Mirra, G.Mitelli);

3) Orange was the color of her dress, then blue silk (Charles Mingus);

4) Oscillano (G.Mitelli); 5) Nibiru (P.Mirra); 6) Namhanje (traditional);

7) Vale la pena (P.Mirra); 8) Old man (G.Mitelli); 9) Jesus Maria (Carla Bley).

 

 

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