Mediterranean Ensemble, Shurhùq

Mediterranean Ensemble

Shurhùq

Indijazzti Records 2016

L’elasticità emotiva della musica klezmer  da sempre effonde plasticità geoculturali dalle zone nelle quali ha avuto modo di tradurre la propria maggior espressività, i Balcani e la Mitteleuropa, fondendo in essa una poliedrica cantabilità tra dolore ed ironia, tra elegia e idillio.

 

Sentiamo un forte entusiasmo di ricerca ed una decisa volontà di condurre l’esposizione in una grande molteplicità di trame melodiche e ritmiche, di conversazioni accese ed angolari nell’interazione fra i tre strumenti portanti (chitarra, contrabbasso e clarinetto) e la magia percussiva dell’Udu, della Tabla e del Darbuka, la quale richiama sia il Vento del Mezzogiorno (Shurhùq: Scirocco) nella sua essenza del Mediterraneo del Sud Est e del Medio Oriente sia l’atmosfera più viva e diretta degli “Shtetl”, dei “Ghetti” in cui il genere musicale si formò, a nostro avviso, secondo il caleidoscopico pensiero yiddish.

Il quartetto Mediterranean Ensemble testimonia questa versatile attitudine negli otto brani di un album che unisce tradizione e rivisitazione. Dal Tonale in tempo pari delle “Variazioni sul Fado” all’Accelerando  greco di Theodorakis (“Sirtaki”), dalla celeberrima e magnifica e struggente Ciarda di Vittorio Monti (“Csárdás”) alla Tarantella di Eugenio Bennato evocata nello Spirito carnascialesco strafottente nei confronti del Potere borbonico (“Ballata per chitarra”), dalla fine lettura del Jazz Manouche di “Minor Swing” di Django Reinhardt e Stephane Grappelli al lirismo pagano della malinconica “Tarantella del Gargano”, ogni brano flette la molteplicità delle trame narrative in riferimenti interiori che suonano di Secoli che passano lasciando indenne la Storia di un’unica Koinè, di una Cultura mossa non fra i punti cardinali dei vincoli “ufficiali” quanto dal Suono di una sola comunità, quella degli Uomini e degli Artisti.

Fabrizio Ciccarelli       

Marco Bonutto: udu drum, cajon, drums, effects, tabla, darbuka, surdos, cymbals

Martino Cargnel: acoustic, classical, semi acoustic guitar

Antonio Minichello: classical guitar

Davide Mangiaracina: double bass

Guest: Daniele Cangini: clarinet

 

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