Mats Hedberg
True Temperament
Ghost Town Artist 2016
"True Temperament” è l’ultimo album del chitarrista, compositore e arrangiatore svedese Mats Hedberg. Mats ha lavorato per molte colonne sonore; ha collaborato, fra gli altri, con Billy Cobham, Marco Testoni, Hang Camera, BFH, Morgan Ågren, Hans Lundin, Alessandro Gwis, ed insegna da tempo nell’attivo centro culturale “Fonderia delle Arti” in Roma, città nella quale vive da anni.
La sua è una discografia particolarmente ampia, che ne rivela i molteplici interessi e l’eclettismo delle potenzialità interpretative, come evidente in questa sua performance in Solo, prova di una magnifica maturità esecutiva e di una visione della Musica consapevole e colta, aperta agli andamenti più contemporanei e stilisticamente molto personale, avvolgente e gradevole.
Ne parliamo con Mats.
- Cominciamo da lontano: nel 1998 esce il video “"La chitarra elettrica neoclassica” (Playgame Music AV6022 Video-Carisch) e da lì prende forma una tua avventura non solo didattica ma anche di nuova concezione del “flusso sonoro” che, se da una parte vive di Metalprogressive, dall’altra incontra e riflette in modo originale, e certamente visionario, su quel repertorio classico sul quale operi in brani come “Adagio F-Moll” o “Counterpoint/Prelude D-Moll for two guitars”.
- Mi è stato chiesto di fare un video che mancava: scrivevo all’ epoca per la rivista “Chitarre” e un po’ di musica classica l’avevo già trascritta per chitarra elettrica negli anni 80 in Svezia (Toccata e Fuga, capriccio 24 di Paganini, e tanto altro). Bach è sempre stato una pietra miliare per me, ricca di armonia senza tempo, allora decidemmo con Paolo Somigli (all’epoca redattore di “Chitarre”) di contattare Playgame Music. E così fu realizzato quel video, che ha avuto molto successo in Italia.
- Nel momento stesso in cui sembri assorbito dalla soluzione di quel “neoclassicismo elettrico”, prendono vita sketches di Flamenco (“Labyrinten”), flessioni ispirate a Robert Fripp e Frippetronics (“ Vattarna”e “Valdans”), slanci Slide alla Ry Cooder (“Mungigan”), arie giocate sugli Armonici in andamenti Blues (“Dea Ninfea Mea”). Questo album è, allora, una sorta di Summa del tuo gusto musicale? E’ una dichiarazione della Poetica chitarristica che, al momento, consideri più vicina al tuo Futuro?
- Sì, veramente mi piaceva già il disco di Joe Pass “Virtuoso”: lui trasmetteva la musica attraverso la chitarra in solo da genio. Io non sono un chitarrista jazz ma mi piace spaziare tra generi e ultimamente suono molto da solo. Nel tour in Germania con la singer songwriter americana Elisabeth Cutler ci siamo divertiti in duo con i suoi brani e io ho avuto un spazio di mezz’ora dove ho potuto esprimermi al massimo di fronte al pubblico; allora ho deciso di pubblicare questo disco in solo anche per avere un cd da proporre al pubblico quando suoniamo in tour io e lei. E’ un racconto del mio passato ma anche del mio futuro.
- Il tuo è un chitarrismo senz’altro virtuoso che sembra prender le mosse tanto dai movimenti stilistici di William Ackerman e Ottmar Liebert (tanto per fare due nomi) quanto dalle atmosfere ampie ed assorte di Brian Eno, Edgar Froese e Dieter Moebius. Com’è possibile declinare nei suoni di un solo strumento l’Idea di un’Armonia così complessa?
- Mi piacciono tutti quegli artisti che hai nominato, perché loro suonano per la Musica e non solo per farsi notare! Il mio cd “ Vargtonprojekt” con Morgan Agren (l‘ultimo batterista di Frank Zappa) ha cambiato molte mie convinzioni: abbiamo impiegato 3 anni per realizzarlo, suonando insieme nel suo studio per trovare il giusto groove e perfezionare tutti quei tempi dispari così complicati. E’ stato un bel gran lavoro!
- A Roma sei uno dei noti docenti di chitarra: quanto influisce la tua attività didattica nelle tue riflessioni estetiche e nello spirito della composizione che evidenzi, così chiaro e così “emotivo”, in “True Temperament”?
- Ho voluto fare un cd in solo, che è la cosa più difficile perché non hai nascondigli, e i miei allievi mi hanno fatto riflettere su molte cose! E sei più nudo con una chitarra senza distorsione, effetti e ampli di potenza. Mi piace ricordare il cd “Progxprimetal” del Vargton Projekt che ho inciso con Morgan Ågren & Björn Jansson nel 2011 ed il Progressive di “The gate” del 2001 in trio con Maurizio Boco alla batteria e Lorenzo Feliciati al basso (lo potete sentire i vari cd sul mio sito bandcamp https://matshedberg.bandcamp.com/; in ogni caso per maggiori informazioni tutto è su www.matshedberg.net ).
- Vorrei soffermarmi in particolare sul flessuoso Pathos di ”Halloween”, che presentasti in anteprima nel Liceo dove insegno: ricordo che gli studenti rimasero entusiasti e stupiti circa il tuo interpretare un Sound che racchiudeva sia l’istintività del suono moderno sia gli elementi portanti della letteratura tardo barocca e novecentesca. Essi non considerarono il brano frutto di virtuosismo…
- Grazie! Ho fatto un arrangiamento del brano perché dovevo suonare da solo. Ho scelto la chitarra classica per l’esecuzione, morbida come suono ma molto espressiva e allo stesso tempo molto percussiva. Il brano di Carpenter è particolare perché è in 5/4, un tempo dispari, che poi sviluppo in maniera che esploda alla fine. Quando ero ragazzo studiavo molto la classica ed anche l’elettrica, questo ha formato il mio approccio chitarristico ed ha ispirato anche il mio tocco, perché con la classica si sentono tutti gli errori in particolare degli strumenti acustici. Dal vivo cerco di evitare di usare spartiti musicali! La Musica viene da dentro, senza spartiti!
- Metal, Classica, New Age, New Wave, Blues, Contemporanea: quanti linguaggi nel tuo mondo. A tuo parere sono tutti “figli di una stessa Madre” ?
- A me piace la musica! Quindi World, Pop, New Age, Metal, Progressive sono solo nomi. A me piace la musica ed eseguirla nel nome della musica!
- Quali chitarristi sceglierebbe Mats Hedberg nel suo Olimpo?
- Paco de Lucia, maestro del nuovo flamenco morto troppo giovane: ho visto a Roma il suo ultimo concerto, grandioso, affascinante e molto ritmico come piace a me! Joe Pass è la poesia del jazz per chitarra in solo, è inventivo, creativo, intuitivo e incredibile. Ralph Towner spazia dalla chitarra classica al progressive. Bill Frisell fa tante cose interessanti. Egberto Gismonti è un grandissimo eclettico pianista e chitarrista! Allan Holdsworth, John McLaughlin, Al Di Meola, Larry Carlton sono formidabili chitarristi. Ce ne sono migliaia e migliaia di chitarristi bravissimi, ma io cerco di ascoltarli poco, perché questo mi influenzerebbe e quasi mi costringerebbe a copiarli, il che va bene all’inizio ma poi ognuno deve trovare il proprio stile e il proprio tocco. Glenn Gould, Keith Jarrett, Wayne Shorter, Herbie Hancock, Miles Davis, John Coltrane sono comunque sempre i miei idoli, come J.S.Bach, i Deep Purple, i Tool, Ennio Morricone, Wilson Pickett, Otis Redding....
- Avrà un seguito la ricerca di “True Temperament”?
- Se qualcuno vuole certamente! Ho già idee e materiale per altri 5 cd…
Fabrizio Ciccarelli