Mauro Ottolini & Sousaphonix, Buster Kluster

Mauro Ottolini Sousaphonix

Buster Kluster

Azzurra Music, 2016

Diavolo d’un geniaccio, Mauro Ottolini con i suoi Sousaphonix illumina i 50 anni dalla scomparsa di Buster Keaton, lo stralunato Maestro del Cinema Muto, il mimo triste, l’ironico acrobata delle gag, delle sceneggiature e della regia.

 

Ma stavolta il regista è inventore di un iperbolico ribaltamento della banalità con la quale quel cinema è stato trattato e trascritto: nel linguaggio straordinariamente evoluto che ne caratterizzò l’essenza scenica, Ottolini gioca e volteggia in fantasticherie illusioniste in una singolare e squisita sonorizzazione delle Figure sognanti di quel volto attoriale rapidissimo ed eclettico.

Atmosfera vaudeville, climax per fascino ribelle in smoking sbilenco, sigarettaccia al lato della bocca, whiskey a gogò, saloon di velluti cremisi e parquet ticchettato dalle scarpette di signorine in aderente Lungo di seta color avorio: il fascino delle avventure di Scott Joplin, W.C.Handy ed Irving Berlin eccolo là, nel ridente cinismo e nel fatalismo delle “tasche vuote” di quei compositori di frasi ammezzate fra Ragtime, Blues, New Orleans e Modernismo, teatrale come è nell’anima del visionario “Otto” veronese, esistenzialista e coltissimo deambulante fra le radici del Jazz e gli antimodelli scomposti ed ubriacanti dell’Epos contemporaneo, del Free più charmant e surprenant.

I colori intensi e meditanti della vocalist Vanessa Tagliabue Yorke (che presenza formidabile la sua per chi l’abbia vista e ascoltata dal vivo!) coniugano i confini dello spostamento emotivo negli episodi travolgenti ed imprevedibili orditi dalla sezione fiati, “pizzicati” dagli strumenti-giocattolo di Vincenzo Vasi e Roberto De Nittis, tanto a svellere ogni capitolo da epiteti inutili e rispetti troppo filologici, dei quali le voci divertite e  irruenti dei Sousaphonix sanno e vogliono fare a meno.  

Finezza poetica in Burlesque, agilità maudit, sbandamenti frastornanti, duttilità estetica: Sousaphonix!

Fabrizio Ciccarelli  

Registrato dal vivo all’Auditorium Rai di Torino

Mauro Ottolini: trombone, tromba

Vanessa Tagliabue Yorke: voce

Vincenzo Vasi: theremin, strumenti giocattolo, effetti

Roberto De Nittis: piano giocattolo

Enrico Terragnoli chitarra, banjo, podofono

Giulio Bombardieri: clarinetto

Paolo De Giuli: cornetta

Dan Kinzelman: sax tenore, flauto, clarinetto basso

Paolo Botti: viola, violino di Stroh, dobro

Danilo Gallo: contrabbasso

Zeno De Rossi: batteria

  1. Changes (Bowden, Rashid Lynn, Sheats)
  2. I’m thinking of my pickaninny’s days (Henry Jackson, Scott Joplin)
  3. Deep Henderson (Fred Rose)
  4. Marocco (Kjeld Bonfils)
  5. Waltz for Mary (Ottolini, Tagliabue)
  6. Lunar Rhapsody (Les Busters)
  7. Contrast (Kjeld Bonfils)
  8. Loveless Love (W.C.Handy)
  9. The red rose rag (Edward Madden, Percy Wenrich)
  10. That international rag (Irving Berlin)
  11. Lawd you made the nite too long (Victor Young, Sam M.Lewis)
  12. When your hair is like the snow (Owen Spendthrift, Scott Joplin)
  13. Crisis program (Ottolini)
  14. Contrast (Kjeld Bonfils)
  15. Your mother son in law (Alberta Nichols, Mann Holiner)
  16. A real slow drag (Scott Joplin)
  17. Seven chances (Ottolini, Tagliabue)
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