SARA JANE CECCARELLI
COLORS (Story of a girl who wanted to record an album)
iCompany 2016
Bon vivant delle Note Sara Jane, italo-canadese di bel temperamento interpretativo e di eclettica visione del mondo musicale attuale.
Come cantautrice veste le parti più intime del proprio calibro artistico ponendo, nell’album, la necessità di un quasi esame di coscienza a suon di liriche visionarie e di arrangiamenti sciolti dai calibrati interventi dei suoi comprimari, respirando un’aria cristallina e lieve i cui ossimori si rincorrono trasparenti come le folate di una fresca notte estiva.
Piace molto che Sara Jane non si ponga mai in atteggiamento egocentrico, calibrando con garbo gli interludi elegiaci di Leonard Cohen (“Winter Lady”) , esprimendo con estrema naturalezza la forte emozione per il teatro-canzone (“The man who drew bodies in the water”) veleggiando con passione fra le movenze di Ute Lemper, cedendo con libertà meditativa alle tentazioni irresistibili del Noise e dei colori notturni (“Only me”), cantando un personale romanticismo fatto di ellissi delicate come Carly Simon e la prima Jony Mitchell nel silente lirismo di Sting (“Tea in the Sahara”) o nella cortese poetica crepuscolare di “Be human”.
Si ha la sensazione che la vocalist ami, quale melodia dell’anima, anche il volto di un Rock ancestrale e lisergico che non intenda fornire alibi alle attuali confuse devianze del genere, forte del vigore acido dei magneti della chitarra e delle brune trame dei samplers e dei sintetizzatori nella performance più angolosa dell’album e che sarei portato a consigliarle – non interpellato- quale “latifondo di ricerca” : quella “Rescue yourself” che stimola il Pathos di chi ascolta in una memoria fiammante fra Nirvana, Joy Division, Jeff Buckley e Nu Jazz d’ultima generazione, con un‘ attenzione particolare, a mio avviso, per l’alternative ipnotico dei Morphine e del frontman Mark Sandman, deceduto nel 1999 sul palco a Palestrina e che qui piace ricordare come uno dei più interessanti innovatori della New Wave, scomparso “on stage” quale maudit d’altri tempi.
Che i Colors di Sara Jane si possano chiudere qui dopo aver riletto il concetto di Song e aver piacevolmente destabilizzato i suoi destinatari? Spero di no, perché Sara Jane è una cantautrice che sa non abusare della Letteratura, preferendo piuttosto gli “sbaffi d’inchiostro”, magari talora stilisticamente imperfetti, ma con affetto profondo e sincero. In definitiva senza regole, com’è giusto.
Fabrizio Ciccarelli
Sara Jane Ceccarelli - voice/synth/percussions
Luigi Di Chiappari - keyboards/samplers/theremin/electronics
Paolo Ceccarelli - electric guitar/cuban tres
Andrea Guastadisegni - drum machines/synthesisers
- Nothing really ends before we die 4:12
- Winter Lady 4:45
- The man who drew bodies in the water 2:38
- Only me (and who deasn't bother me) 4:17
- Tea in the Sahara 4:06
- Rescue Yourself 3:54
- Colors 4:15
- Tango para decirte adiòs 3:30
- Be Human 4:55
- Il buco nel cuore 4:05