Akua Naru's Digflo Band

AKUA NARU's DIGFLO Band

The Miner’s Canary

The Urban Era 2015

Coscienza di colmare un vuoto: è un vuoto che sa gridare e che alimenta lo spirito espressivo di questa concretissima artista, educata fin da subito all’attenzione e alla coscienza della condizione sociale urbana.

 

Dove sono le vere voci nere nel panorama hip hop? Il popolo afro è riuscito ad acquisire vera coscienza delle proprie problematiche o ha risolto tutto questo stereotipizzandosi nel mercato globale, annullandosi nel silenzio di chi, per questo, non sa più esprimersi? Attraverso la sua musica Akua Naru sembra dare una risposta a questa necessità calibrando una seria interconnessione tra i liberi beat propri del linguaggio jazz e il tagliente linguaggio rap supportato, per l’ appunto, da necessità stilistiche hip hop mai messe in secondo piano dalla Nostra.

E’proprio il flow ad essere al centro della sua creazione, una presenza eterogenea positivamente pervasiva che irrora strumentalmente l’atmosfera dell’album fin dalla prima traccia, “The mine”, che la vocalist dimostra di saper celebrare stilisticamente in tutta l’ opera e che viene elevata oltre l’ estetica in funzione di una presa di coscienza e di identità come nel caso nelle tracce “Toni Morrison” e “(Black&) Blues People” ottenuta, quest’ ultima , grazie alla collaborazione con il trombettista Christian Scott. Oltre a lui, “The Miner's Canary", si arricchisce sempre più grazie alle influenze neoSoul apportate dalla collaborazione di Cody ChesnuTT nella traccia “Canary dreams”. Curioso invece è il caso della traccia “The dark”, una delle più brevi a dire il vero, ma una delle più intense sotto il segno del blues, nella quale il chitarrista Leif Brautigam trova ampio spazio di connessione con le esigenze dell’album. Altro esempio meraviglioso in cui la forte chimica artistica che lega tutti i componenti di questa opera musicale è sicuramente la traccia “Mr. Brownskin” : qui la batteria di Christian Nink dà via e struttura ad un gentile e compassato rincorrersi degli strumenti e dei vocalizzi stessi che non lasciano spazio a fraintendimenti riguardo la potenza pervasiva di un groove che sa prestarsi a modulazioni sempre nuove. In “Sugar”, nona traccia dell’ album , troviamo la partecipazione del cantante batterista Robert "Ahrel" Lumzy capace di coesistere con la profonda vocalità di Akua Naru influenzando la dinamica della traccia con la sua esperienza soulfunk e indubbiamente gospel.

Fin dall’infanzia Akua Naru ha viaggiato molto e cambiato spesso nazione di residenza, prima a Philadelphia e successivamente in Cina e in Ghana: esperienze di vita che hanno contribuito notevolmente alla crescita di questa giovane singer che, con grande carica innovativa e con grande profondità di ricerca, riesce ad attingere alla radici del vero groove plasmando il proprio naturale talento ed elevandolo a necessità sociale.

Gabriele Scassaioli

Akua Naru - voce, Alex Roenz - basso, Christian Nink - batteria, Julian Ritter - sassofono/flauto, Leif Brautigam - chitarra, Dj Rafael Baska

The Mine 1 - Heard 2 - ( Akua Naru feat. Cody ChesnuTT ) Canary Dreams 3 - ( Akua Naru feat. Fetsum ) Seraphim 4 - The Dark 5 - ( Akua Naru feat. Christian Scott ) (Black&)Blues People 6 - Boom Bap Back 7 - ( Akua Naru feat. Georgia Anne Muldrow ) Mr.Brownskin 8 - ( Akua Naru feat. Ahrel Lumzy ) Sugar 9 - Untitled ( Asè ) 10 - Toni Morrison 11 - On Beauty 12 - The Flight 13 - Falling 14 - ( Akua Naru w/Dr. Tricia Rose ) One Woman 15 - ( Akua Naru feat. Ben L'Oncle Soul ) - Fly 16

 

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