Libri: Un attacco alla democrazia?
Recensione per “La crisi infinita” di Filippo Russo
Da qualche anno il professor Filippo Russo segue il tema della crisi su cui ha già pubblicato nel 2014 un libro dal titolo “La crisi indotta” dove da una prospettiva keynesiana criticava il liberismo senza regole e predatorio che ha scatenato la crisi ma anche le soluzioni vetero-marxiste su cui la storia si è già espressa tragicamente. Ma soprattutto si chiedeva: come fa il liberismo, che è la causa della crisi, ad esserne anche il rimedio? A meno di pensare a una cura omeopatica …
In questo suo nuovo libro (La crisi infinita) ritorna sul tema ma a tre anni di distanza, un tempo importante per tirare un bilancio sulle strategie con cui, almeno in Italia, abbiamo affrontato e non abbiamo vinto la crisi. Keynes diceva che nel tempo lungo siamo tutti morti, e che i benefici di certe politiche, se sono effettivi, si dovrebbero vedere in tempi ragionevoli. E, secondo Russo, non si vedono, a parte i messaggi propagandistici. Liberismo e collettivismo sono ancora gli obiettivi polemici, ma questa volta a fare le spese dell’argomentazione sono anche i fautori della decrescita felice, che è sì un ideale personale nobile ed etico, ma non un’alternativa economica globale.
L’alternativa è invece secondo Russo la rivoluzione della spesa: spendere meglio, tagliare tanto, ma tagliare dove si può tagliare, non su quei servizi e su quei beni, come la sanità, la difesa e l’istruzione che costituiscono la struttura portante della democrazia. A meno che – ed è questa la provocazione salutare del libro – l’obiettivo delle politiche del rigore non sia proprio quello di un attacco alle radici della democrazia.
Stefano Cazzato
F.Russo, La crisi infinita. La crisi è la prosecuzione della guerra alla democrazia con altri mezzi, Davide Ghaleb editore, Vetralla.