Romano Zuffi, Stefano Cantini
Attuttallaria
Alfa Music 2016
Negando l’ovvietà di certo “titolismo”, da un album chiamato “Attuttallaria” ci si aspetta effervescenza ironica, goliardia scanzonata che del resto parrebbe confermata da una copertina d’alto rango pop, seriamente fumettistica, gioiosa e vitale. E invece no.
Non è così perché, disceso il Proteo del Jazz come dio che cambia continuamente forma, nel giro di pochi minuti ci si rende conto che l’eclettismo stilistico è pari a quello delle atmosfere e che gli esiti espressivi dei soli spesso variano nell’onirismo e nei colori abbaglianti di Blue Notes progressive, scandite dalla corpo elettrico delle tastiere synth di Zuffi e dal superbo trasalire del sax di Cantini.
Chi legge recensioni quasi sempre desidera riferimenti per aver chiarezza circa l’indirizzo tematico e le cromìe del disco, ed in fondo è giusto così: dal “saliscendi” armonico degli ultimi Soft Machine al deliquio crepuscolare di certa Mahavishnu Orchestra, dal cool di alcuni visioni nebulose di Jan Garbarek alle sfumature smooth di Pat Metheny con Lyle Mays, dal contemporary newyorkese alle forme sudamericane di Chick Corea ed alla fusion zigzagante di Herbie Hancock. Tanto per dire: che originalità, cari miei! Ma come si fa a rendere trasparente un tale scambio di idee ed un tale controllo delle dinamiche emotive? Rispondo alle non risposte che potrebbero darmi questi musicisti: innanzitutto occorre esser bravi strumentisti, avere nel cuore tanta passione e nella mente molta conoscenza, saper trattare l’interplay con garbo e senza superbia, agire “di testa” senza cadere nella vertigine del narcisismo.
Brani per definire l’album? Innanzitutto l’abbagliante notturno di “Teste fra le nuvole”(brividi nel brunore delle tastiere di Zuffi e nel calore dialogico di Cantini con il vocalismo tenue di Jole Canelli), la sospesa acidità della chitarra di Giulio Stracciati e del basso di Ares Tavolazzi nel Pathos vigoroso di un sax alla Gato Barbieri in “Cocco a ore 10”, il mordente fluido swing nel Bop di “Sconcerto Jazz”, il Misterioso del volo ipnotico di “Notti lucenti”.
Nel segno della prosecuzione del precedente “Attuttogasss” (AlfaMusic, 2015) così è: né mai jazz enfatico o pallidi tributi, ma belle Note di cui è bello parlare.
Fabrizio Ciccarelli
Romano Zuffi - tastiere-synth, piano; Stefano Cocco Cantini - sassofoni, tastiere: Ares Tavolazzi - basso, contrabbasso; Alfredo Golino – batteria; Giulio Stracciati - chitarra elettrica; Leonardo Marcucci - chitarra acustica; Jole Canelli – voce
1 - Brividi ad alta quota; 2 - Teste tra le nuvole; 3 - Cocco a ore 10; 4 - Vuoti d'aria; 5 - Sconcerto jazz; 6 – Attuttallaria; 7 - Notti lucenti; 8 - Planando su Rio; 9 - Toni sordi
Musiche di Romano Zuffi e Stefano Cantini- Production coordinator Fabrizio Salvatore - Sound engineer: Alessandro Guardia - Cd Cover: Giampaolo Talani