brad mehdau trio,blues and ballads

Brad Mehldau Trio

Blues And Ballads

Nonesuch Records 2016

Suonare di Blues e di Ballads è da sempre argomento amato e sottile per quei jazzisti che hanno sentito più profonde le radici delle Notes, così tanti che non basterebbe nulla solo per ricordarne i nomi.

 

E questo lo sappiamo tutti; ma respirare lirismo in questa ricerca d’atmosfera di assoluta intimità con ogni sfumatura del discorso musicale, bè, questo appartiene solo a pochi, o almeno solo a coloro che hanno svolto su temi moderati elocuzioni lontane da virtuosismi cameristici, all’insegna di un interscambio improntato alla massima delicatezza, senza accumuli di tensione debordante, dialogando  con quel misterioso “leggersi dentro” che denominiamo “anima blue”.

Il pianista statunitense sicuramente non soffre di emicranie narcisistiche né i suoi accompagnatori (Larry Grenadier al contrabbasso e Jeff Ballard alla batteria) traballano in enfasi egocentriche, anzi sarebbero da prendere come esempio per ogni strumentista che intendesse narrare le proprie melodie e la propria concezione di “bellezza” in estri armonici dati dal sussurro della propria Estetica, sicut erat demonstrandum (Miles Davis, Duke Ellington, John Coltrane, Keith Jarrett, Oscar Peterson, Michel Petrucciani).

Una tracklist non particolarmente originale ma impeccabile dal lato introspettivo, che dice di Maestri del passato ("I Concentrate on You" di Cole Porter, per il quale ha ricevuto un Grammy Nomination for Best Improvised Jazz Solo; "Cheryl" di Charlie Parker e "These Foolish Things" di Jack Strachey) e di quella modernità che Mehldau da tempo osserva con lente elegantissima (Nirvana e Nick Drake, avant tout) superando per estro armonico i dettami originali di "And I Love Her" di John Lennon e Paul McCartney, incapace di suonare una nota di cattivo gusto o di caparbia ingenuità, poiché il suo Suono limpido e leggero, unito ad un’ispirazione di fraseggio essenziale e quanto mai elegante, colpisce e travolge, insinuante nel Pathos di percorsi articolati in quella “chiarezza visionaria” da sempre nella Poetica dei suoi prediletti interlocutori, le Grandi Anime del Jazz.

Fabrizio Ciccarelli

Brad Mehldau: piano; Larry Grenadier: bass; Jeff Ballard: drums.

1."Since I Fell for You" (Buddy Johnson)

  1. "I Concentrate on You" (Cole Porter)
  2. "Little Person" (Jon Brion)
  3. "Cheryl" (Charlie Parker)
  4. "These Foolish Things" (Jack Strachey)
  5. "And I Love Her" (John Lennon, Paul McCartney)
  6. "My Valentine" (McCartney)

 

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