Alberto Giraldi Jazz Trio
Ulisse
AlfaMusic 2017
Dell’eroe originario della “terra del sole”, uno dei grandi achei narrati da Omero nell'Iliade e nell'Odissea, reso immortale nella commozione di Dante nel celeberrimo XXVI canto dell’Inferno quale simbolo dell’umana volontà di conoscenza, Alberto Giraldi narra con stile narrativo riconoscibile, consapevole d’affrontare –come egli stesso suggerisce nel sottotitolo dell’album- “momenti, luoghi, volti dell’eterno viaggio immaginario”.
Non bastasse, in quella che chiameremmo “quarta di copertina”, ipotizza la ricerca nella “memoria del mai visto” chiamando a sé le tensioni letterarie di Marcel Proust, Italo Svevo e Fyodor Dostoyevsky, nei versi : “Tornare, senza essere mai stai. Ritrovare ciò che non hai mai avuto. Perderti e ancora incontrati”. Giardini della Memoria, anche noi ipotizziamo, una topografia jazzistica di assoluto lirismo, una sincera autobiografia impressionista ed irrequieta la quale, più che dettata dai “patri Numi” Keith Jarrett, Ahmad Jamal, Lyle Mays, Michel Petrucciani, appare volta ad estinguere ogni pulsione esageratamente estetizzante per ormeggiare (restando nel linguaggio marinaro del re d’Itaca nell’immaginario dantesco) atmosfere ed auree temporali in trasposizioni di grande emozione, in tessiture di ampio respiro, filologicamente romantiche, espressive nella chiarezza di un linguaggio tanto contemporaneo quanto intimista e pulsante, meditativo e solare, come nel sobrio abbandono di “Prime luci dell’alba”, nel Groove speziato di “ Un punto blu”, nel Valzer crepuscolare de “I colori della sera”, nel Pensoso de “L’incontro del tuo sguardo” e “Del meriggio” fra Montale e Debussy, nel Pathos silenzioso della tenue Patetica (nel senso che vollero dare a tale termine Ludwig Van Beethoven e Friedrich Schiller) “Del ricordo(a mia madre)”.
E’ un contemporary jazz di grande eleganza, tangibile nella cultura classica del pianista e nelle sobrie circonlocuzioni di Giulio Ciani al contrabbasso e Pier Paolo Ermanno Olmi alla batteria, invitate ad accogliere i momenti più intensi dell’abile proposizione compositiva di Alberto Giraldi, pianista garbato, raffinato, pianista dal tocco gentile e personale, dal carattere prettamente melodico e mai eccedente in virtuosismi spuri e banalmente mainstream. Giraldi è un artista sensibile e bravo che sa come comunicare con l’ascoltatore, invitandolo a condividere gli spazi più sinceri dell’emozione nella lettura di uno stile narrativo di un Jazz prezioso che intenda superare barriere di genere ed egide conformiste .
Fabrizio Ciccarelli
Alberto Giraldi Piano - Giulio Ciani Double Bass - Pier Paolo Ermanno Ferroni Drums
1.Prime luci all'alba 6:42
2.Un punto blu 6:19
3.L'incontro del tuo sguardo 5:36
4.E le ore, e i minuti 9:30
5.Del meriggio 3:11
6.Il cielo lieve delle sei 6:47
7.I colori della sera 8:38
8.Del ricordo (A mia madre) 3:10
9.Terre di mezzo 8:29
10.Chimere e bellezze (Della notte) 6:43