Riccardo Fioravanti
Duke's Flowers
Abeat 2016
L'idea di partenza può apparire curiosa, persino bizzarra: il bassista Riccardo Fioravanti col suo basso flower power rifà, coinvolgendo nell'impresa tre validi compagni di viaggio, brani di Duke Ellington dedicati a fiori e piante.
Un omaggio a Ellington? no ovviamente, perché a dire il vero mancano nella lista i classici ellingtoniani. Un omaggio alla natura, celebrata nella sua quintessenza, i fiori, appunto? ma proprio no. Direi piuttosto un omaggio al jazz come opera aperta, come immenso e versatile serbatoio di sonorità da cui partire per rileggere, attualizzare, improvvisare, contaminare, insomma metterci del proprio.
Certo, stando alla metafora floreale, si potrebbe dire senza allontanarsi dal vero che questo disco, a seconda dei brani, è vivace come un'Azalea, aromatico come l'Assenzio, piccante come il Pepe, calmante come l'Angelica, profumato come una Rosa e sognante come sognanti possono essere soltanto i fiori blu.
Ma i fiori blu sono i fiori delle blue notes, di una musica che, con tutto il rispetto per l'esecuzione filologica ma impersonale, va sempre interpretata, marchiata dal proprio timbro, resa originale dal proprio groove. Ecco perché Ellington ė solo un punto di partenza ma non di arrivo che invece è quello di un jazz meno swingante e più visionario, più atmosferico, più onirico appunto. Psichedelico lo definisce Fioravanti, una psichedelia cui contribuiscono in maniera massiccia la chitarra elettrica di Roberto Cecchetto, le percussioni moderne di Alessandro Rossi e la tromba di Daniele Raimondi capace sia di ampie volute melodiche sia di asprezze e di acidità.
Stefano Cazzato
Roberto Cecchetto : electric and acoustic guitar
Riccardo Fioravanti : bass
Daniele Raimondi : trumpet, beat and effects
Alessandro Rossi : drums and percussions
1 African Flower 7:17; 2 Azalea 5:22; 3 Absinthe 4:42; 4 Angelica 3:14; 5 A Flower Is a Lovesome Thing 4:41; 6 Blue Pepper 3:29; 7 A Single Petal of a Rose 3:28; 8 Blue Rose 4:54; 9 Blue Flower 5:05