Le mani tra creazione e esecuzione
L.Saviani, Mani, con un poemetto di P.Panella, Fefè editore, 2017, pp. 115, euro 10.00
Le mani, come recita il sottotitolo di questo libro del filosofo Lucio Saviani, sono "la più antica delle invenzioni", ma le mani sono anche le artefici di molte altre invenzioni artistiche, a cominciare da quelle musicali.
Chi può dire infatti dove inizi un'invenzione musicale? Ammesso che inizi nella testa o nel cuore o nell'anima o in qualcosa di simile, continua di certo nella tecnica, nell'esecuzione, nell'improvvisazione, nella performance, quindi attraverso la funzione delle mani. Se le mani creano o eseguono solamente è un bel problema teorico che meriterebbe di essere sviluppato. In ogni caso le mani di Charlie Parker sui tasti del sax sono rilevanti nel fraseggio incalzante del bop e quelle di Bill Evans lo sono nell'effetto estatico di certe ballad. Tanto per citare due icone care a queste pagine. Ebbene questa rilevanza è tale che, oltre alla mano pensante di cui parla Saviani, si può ipotizzare una mano musicante.
Viene da pensare all'attivismo e al pragmatismo ( a Maria Montessori e a John Dewey, al fatto che creiamo, inventiamo, facendo, all'importanza del tocco, dal più leggero al pizzicato al percussivo e via dicendo) o alla mano destra e sinistra di Jerome Bruner come fattori decisivi dell'evoluzione dell'individuo in senso integrale, ragione e fantasia, mente e corpo, Apollo e Dioniso.
Tra i tanti usi, significati, rimandi, sconfinamenti delle mani che Saviani esplora in questo libro scritto con grande eleganza c'ė anche quello di cui stiamo parlando: parola, suono, rappresentazione; tre attività che hanno a che fare con le mani, "tre diverse attività che i Greci compresero sotto la categoria della musica".
Stefano Cazzato