Giampiero Locatelli
Right Away
Auand 2018
Quel che il Jazz italiano produce da decenni è frutto, senza dubbio, di studio attento e di grande riflessione nei confronti dei grandi maestri americani, senza che ciò comporti, in ogni caso, sudditanze di alcun genere.
Right Away è un album in cui riconosciamo Pathos italico di forte concentrazione stilistica, di memorie importanti ed eleganti, di piccole perle compositive firmate da un pianista di salda cultura che ama tanto atmosfere quiete e sonorità tenui, che valorizzano al massimo il suo fine gioco armonico, quanto fluidi swing di segno hard bop, sorretto da una solida tecnica e giocato su Note accuratamente scelte e disposte, attente alle novità e sapientemente narrate secondo linee melodiche che s’intrecciano spontanee con la versatile inventiva del contrabbasso di Gabriele Evangelista e l’espressività, intensa ma non ingenua, di Enrico Morello alla batteria.
Dal vigore ritmico di Fizzle, Deed Slow, Whistle (trascinante incipit che, questa è la sensazione, entra con la sinuosa grandezza di un McCoy Tyner) all’introversa meditazione di Path e di From the Last Frame, ballad brune e di evidente autobiografia, vengono offerte grandi emozioni, rotonde e asciutte quanto si conviene ad un disegno intellettuale sciolto dall’intellettualismo e dal narcisismo.
Oggettivamente, i pentagrammi di Giampiero Locatelli non sono così semplici come la performance lascerebbe pensare: costruiscono tanto architetture sfumate e sottili quanto movenze bop dal linguaggio fluente e sicuro, dinamico, denso di aggettivi impeccabili che dicono di creatività e di spontaneità.
Fabrizio Ciccarelli
Giampiero Locatelli piano e composizione, Gabriele Evangelista contrabbasso, Enrico Morello batteria.
01 Fizzle, Deed Slow, Whistle, 02 Path, 03 Toward Backward, 04 From Last Frame, 05 Inspire Me, 06 Right Away, 07 Like A Gentle Mood, 08 From Afar