Lorenzo Masotto
Seta
AlfaMusic 2015
Il percorso di chi voglia interpretare le idee dei protagonisti dell’Arte del 900 è senz’altro complesso, ed ognuno deve farlo da sé; ma, se il contributo deve essere quello di far conoscere musicalmente di quale sostanza siano composte le Idee, la messa in guardia deve operare nel sentimento del viaggio, offrendo a tutti coloro che ascoltano l’opportunità di scoprire che non sono soli di fronte all’approfondimento di questi temi e che possono o meno condividere le scelte, le letture originali, le risposte emotive.
Lorenzo Masotto propone dieci brani originali la cui sintesi è in un Vernissage per sua ammissione ispirato e compreso fra i toni cupi e la forte luce di Van Gogh, la plasticità “en plein air” di Monet e, aggiungiamo noi, l’intenso e veloce tocco di colore di Pierre-Auguste Renoir. Renderlo in Musica? E’ possibile ed è giusto dirlo: l’esposizione è coerentemente priva di voci sintetiche e naturale nei riflessi sensibili, sviluppata in un’Estetica che varia trame lunari nel composto fraseggio di Fabrizio Bosso (“L’impressionista”), pensamenti bachiani (“Kasparov-Karpov”), microclimi jarrettiani solfeggiati dall’anarchico postclassicismo di Mauro Ottolini (“Improvviso”), componenti cameristiche per archi nella luce tardonovecentesca del piano solo (“ Lilium”).
Il jazz così particolare di Masotto è originato da una profonda curiosità e da una sana inquietudine che si inoltra nei simbolismi minimali di “Gea”, ove il bruno crepuscolarismo, già annunciato dall’introduttiva “Moon” e dall’omaggio alla leggera essenzialità di “Seta” di Alessandro Baricco, diffonde intuizioni elettroniche e World, precorrendo l’inquieta stagione dell’Affiche esistenzialista (“La stanza”) e le frontiere lisergiche dell’Arte virtuale glossate dai fraseggi sospensivi e luminosi del candido memorialismo di Ottolini (“Aurora boreale”).
Del resto, asseriva Thomas Mann: “un artista, nel suo intimo, è sempre un avventuriero”. In ogni caso, la versatile ispirazione e la colta passione rendono il pianista veronese avventuriero mai preso o sorpreso dalle morse dell’Ideologia, né troppo edificato da Mondi Nuovi. E questo è gran pregio, raro nella misura artistica delle Blue Notes contemporanee.
Fabrizio Ciccarelli
Lorenzo Masotto – piano e composizione; Fabrizio Bosso – tromba; Mauro Ottolini – trombone; Laura Masotto – violino; Eleuteria Arena – violoncello; Stefania Avolio – piano; Marco Mazzi – viola; Bruce Turri – batteria
1.Moon 04:34; 2.Seta 04:12; 3.L'impressionista 04:08; 4.Kasparov - Karpov 04:21;5.Improvviso 05:27; 6.Lilium 02:28; 7.Olio su tela 03:59; 8.Gea 05:19; 9.La stanza 04:00; 10.Aurora Boreale 04:11.