Antonio Cocomazzi & Mario Marzi, Restart, Map 2018
Antonio Cocomazzi è autore di musica sinfonica e da camera, docente di Teoria dell’Armonia e Analisi al Conservatorio “Scarlatti” di Palermo, perfezionatosi in Musica da Film con Luis Bacalov, Renato Serio e Salvatore Sciarrino.
Presentato a suo tempo con giuste parole d’elogio da Giorgio Gaslini, Ennio Moricone e Giovanni Sollima, è uno di quei pianisti cultori di Note che definiremmo di Confine, sospese fra gli accenti esistenzialisti della classica novecentesca, l’abile lettura per Colonna sonora e gli andamenti eclettici del Jazz contemporaneo.
Mario Marzi ha collaborato con le più prestigiose orchestre sinfoniche (Rai di Torino, Arena di Verona, Santa Cecilia, Orchestra della Svizzera Italiana, Teatro La Fenice di Venezia), un sassofonista dal carattere eclettico e dalla forza interpretativa densa di sfumature personali e ben centrata sul senso del pentagramma inteso nella maniera più ampia e individuale.
Il loro Restart è un album denso di “idee in due” che non hanno attimi di cedimento, pagine molto coinvolgenti che irradiano energia in qualunque momento grazie all’angoloso e suggestivo disegno lirico del sax soprano e baritono, che commenta con assoluto sentimento le belle e multiformi pitture pianistiche.
Undici pentagrammi (undici episodi, per meglio dire) che disegnano figurazioni sempre diverse e di assoluta e indubbia cultura, lasciando alla piacevolezza dell’ascolto la memoria di un retto Ordinamento che riconduce a Johann Sebastian Bach e alle esperienze estetiche crepuscolari tra Maurice Ravel, i modi espressivi ECM, le magnifiche astrazioni di Jan Garbarek (intese con attenzione le posture cromatiche dei colori sassofonistici) e le calibrate raffinatezze in stile Windham Hill Records, ampliate nei portamenti riflessivi del Kletzmer (Impatto), nell’agitazione della spirale intimistica di Sonatax, nel fluire estroverso di Restart, nell’elegia nebbiosa di Respiro, nel grido onnivoro di Metropoli, nella tenue cantabilità di Canto Agreste, chiosata nei passaggi della conclusiva It’s Time, nella quale l’accordo “filosofico” tra il piano di Cocomazzi e l’ancia di Marzi proietta definitive immagini melodiche di assorta modernissima contemplazione.
Honi soit qui mal y pense…Come sappiamo dalla storia del Jazz e della Classica novecentesca, è piuttosto raro che l’atipico duo piano-sax riesca ad esprimere tanta elegante emotività e, soprattutto, tanto intenso impressionismo poetico.
Un disco di quelli che vorremmo ascoltare sempre.
Fabrizio Ciccarelli
Antonio Cocomazzi, pianoforte e composizione
Mario Marzi, sax soprano e sax baritono
1.Sonatax (sax baritono e piano) 2017
2.Restart (Sax soprano e piano) 2017
3.Respiro (sax soprano e piano) 2016
4.Metropoli (sax baritono e piano) 2004
5.Verso dove (sax baritono e piano) 2004
6.Ciò che non è (sax baritono e piano) 2017
7.Impatto (sax soprano e piano) 1995
8.Canto agreste (sax soprano e piano) 2004
9.Al di là del sentiero (sax baritono e piano) 2017
10.La tavolata (sax soprano e piano) 2004
11.It’s Time (sax baritono e piano) 2018