Michele Perruggini, In volo, Abeat 2019
Che sia giunto il momento per Michele Perruggini, batterista barese dal considerevole curriculum artistico, di compiere il salto definitivo nel mondo della composizione moderna lo dirà ogni ascoltatore dopo aver fatto proprie le 13 esecuzioni di In volo, album nel quale il Nostro per scelta non compare come strumentista, affidando l’intera performance ad un sestetto d’ispirazione tardo romantica, per meglio dire “novecentista”, visti i temi affrontati da Ravel a Debussy, dal jazz contemporaneo al Nuevo Tango, da leggere eteree dissonanze a pulsazioni forti di Ricerca.
L’impatto emotivo preme acceso sulla sensibilità di chi possa intuire come gli andamenti scoscesi e densi di Pathos siano la realizzazione tangibile di chi intenda dar con estrema spontaneità la propria visione non solo della Musica ma anche del Mondo culturale (o, se si preferisce, del Mondo stesso) con il quale chiunque suoni e componga necessariamente si trova inevitabilmente a confrontarsi, interagire, rileggere, arricchire con la propria esperienza soprattutto – come si diceva- emotiva, anche al di là delle specializzazioni di Perruggini con maestri quali Agostino Marangolo, Ellade Bandini, Walter Calloni, Roberto Gatto, Elvin Jones, Bobby Durham, Dennis Chambers, Dave Weckl e Horacio “El Negro” Hernandez (!).
In questo Andare Perruggini appare Vir Artifex, esteta maturo e consapevole, autore di quadri belli ed intensi, levigati da finezze affidate in primis al piano del bravo Mirko Signorile nelle Quinte del quale cinque archi di diversa portanza cromatica disegnano Voli (appunto, “voli”) rarefatti e lirici, disposti secondo quel momento filosofico segreto e quel movimento dell’anima crepuscolare che appare segno distintivo dell’Intenzione poetica, della metrica intimista, del coniugare Ragione e Verbo interiore.
Considerata ogni osservazione tecnica ed espunta ogni notazione critica nei confronti del saper comporre ed arrangiare, sentiamo In volo, nel Volo, pagine che fanno parte di un Andare e Tornare che con facilità entrano in noi, immateriali e chiare come nubi in movimento di cieli notturni, come nella Luce Classica ed affettuosa di “You”, nella tenue complessità piscologica di “Incanto”, nell’incisiva e struggente bellezza coloristica del Cantabile “Per mano” e “Parole rubate”, nel brio inquieto di “”Fuga dai mostri” aperto in clima meditativo dai magnifici registri di Gabriele Mirabassi al clarinetto e nell’accigliato autobiografico de “Il mare”.
Tra il Dire e il Non Dire del Contemporaneo, Michele Perruggini ha scelto nel Volo che più gli riconosciamo consono: un Viaggio tra se stesso e il Mondo.
Fabrizio Ciccarelli
Michele Perruggini : compositions, arrangements
Leo Gadaleta : violin, strings arrangements
Gabriele Mirabassi : clarinet on track 8
Mirko Signorile : piano
Serena Soccoia : violin
Luciano Tarantino : cello
Teresa Laera : violin
Giorgio Vendola : doublebass
1.You
2.Incanto
3.Per Mano
4.Le Vie Nelle Tue Mani
5.Mirko
6.In Volo
7.Parole Rubate
8.Fuga Dai Mostri
9.Il Mare
10.Cercandosi
11.Pioggia Nel Cuore
12.Secrets
13.Dal Mio Finestrino