Time Lapse, The Taste of a 2nd Life, Dasè Sound Lab Records 2019
Gabriele Buonasorte è un raffinato jazzista che propone la propria anima Bop in articolazioni melodiche di grande slancio emotivo, aperte ad esecuzioni asciugate da tentazioni mainstream, là dove il virtuosismo ed il coraggio si coniugano con lo slancio ritmico e con la trasparenza lirica.
The Taste of a 2nd Life è un album il cui ragionamento jazzistico evolve in direzione moderne, modernissime, in climi live ispirati da un sax sostenuto dagli apporti elettrici del piano e del il synth di Greg Burk (abile performer con Kenny Wheeler, Benny Golson, Steve Swallow, Dave Leibman, Sam Rivers, Curtis Fuller, Don Moyé), della batteria di John B. Arnold (nipote del leggendario compositore Hoagy Carmichael; note le sue collaborazioni con Chet Baker, Barney Kessell, Pepper Adams, Lee Konitz, Massimo Urbani, Enrico Pieranunzi, Kenny Garrett, John Abercrombie, John Pattitucci, Uri Caine) e del basso del talentoso Gabriele Lazzarotti (già con gli Aretuska di Roy Paci, gli Afterhours e Arto Linsday, peraltro bassista nell’ottima trasmissione di “Zoro” Diego Bianchi su La7, "Gazebo"). Per inciso: che formazione!
Funk e Hard Bop per un Groove possente, acceso e sorridente, ben coordinato da arrangiamenti che sanno coordinare la performance di un Quartetto dalle eccellenti potenzialità, che vive con spontaneità il raffronto con il Jazz contemporaneo e con la genialità dei Weather Report e degli Steps Ahead, desumendone i tratti più entusiasmanti e stilisticamente innovativi.
Forse la Chiave di Lettura è già nell’indicazione data dal nome scelto per il Quartetto, quel Time Lapse che è breve intervallo di tempo tipico della tecnica cinematografica, per cui il tempo stesso sembra scorrere più velocemente del normale, e dal titolo per indicarne la realizzazione musicale, un Sapore del tutto autobiografico di una Nuova Vita (appunto: The Taste of a 2nd Life).
Come sempre accade la Rinascita, la seconda chance, si muove dall’asse semantico dell’inquietudine (l’irrequieto incalzare emotivo di The Beginning ed il metafisico ondeggiare di Fold or Raise) all’incontro sereno di entusiasmi maturi ed equilibrati (dall’appassionato soliloquio del sax soprano di The Magician e dal colore solare di Strenght for Alice al riflessivo concitato di The Taste of a Second Life e alla positività del conclusivo I’m Back): dettagli che danno il quoziente umano di un album che non intende esser solo una prova di abilità nelle Blue Notes, quanto un contributo consapevole ad un’autobiografia in corso di riscrittura, come accade ad ogni artista che abbia avuto la fortuna d’incorrere in eventi (o persone) in grado di dar nuovi impulsi e nuovi significati esistenziali.
Ma questi sono fatti privati che intendiamo solo congetturare per affinità elettiva, pur se le composizioni (per quel che è possibile coram populo) sembrano esprimere con chiarezza quel Time Lapse di un’Esistenza sentita senza Spazi Vuoti. E dell’inevitabile Mistero della Vita. E della Musica.
Fabrizio Ciccarelli
Gabriele Buonasorte: Sassofoni e Composizione
Greg Burk : Piano – Sinthesizers
Gabriele Lazzarotti : Bass
John B. Arnold : Drum and Live electronics
1.The Beginning 4.49
2.Fold or Raise 6:33
3.Slow Awakening 8:38
4.The Magician 6:35
5.Strength for Alice 5:41
6.The Taste of a Second Life 5:00
7.Welcome Federica 5:41
8.I'm Back 6:07
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