Carla Marciano Quartet, Psychosis, Challenge Records 2019
Decidere di rileggere le straordinarie pagine di uno dei più grandi musicisti che abbiano collaborato col cinema è di per sé una scelta ben precisa, che coinvolge il tessuto narrativo delle pellicole (e quanto in sé ne rimane) ed il commento musicale, che può darne ragione estetica e può farne la fortuna tramite un’attenta lettura psicologica.
Talora perfetta ed originale quella del Maestro newyorkese, autore di ottime colonne sonore scelte dalla brava sassofonista Carla Marciano per comporre uno Psychosis, titolo di un album che coglie nel profondo la natura di film storici (preferibilmente inquieti) rivisitati al suono del suo viscerale Hard Bop, che, come appunto si addice ad un commento sonoro, racchiude l’essenza stessa di trame effuse tra delirio, distonia, duplicità, vertigine esistenziale, irrequietezza, sdoppiamenti di personalità, psicosi, male di vivere, onirismo e sogni lucidi.
Il disco non è tanto un omaggio al Cinema di Hitchcock (visti i titoli della tracklist) quanto al cospicuo corpus scritto da Herrmann, autore di almeno trenta indimenticabili colonne sonore (tra queste: Quarto potere di Orson Welles 1941, Il prigioniero della miniera di Henry Hathaway 1953, Farhrenheit 451 di François Truffaut 1967, oltre le tante per il geniale regista britannico) nelle quali la Marciano coerentemente intuisce la lucida follia del capolavoro di Martin Scorsese Taxi Driver (neo noir ispirato all’Esistenzialismo della Nausea di Jean Paul Sartre, alle Memorie dal sottosuolo di Fëdor Dostoevskij e a Lo straniero di Albert Camus: volto indimenticabile quello di Robert De Niro, alienato giustiziere ex marine reduce del Vietnam), l’allegorico fantasy Harry Potter del gigante John Williams e a Twisted nerve, thriller psicologico del 1968 diretto da Roy Boulting, più noto per esser stato sottopasso per il magistrale Kill Bill di Quentin Tarantino.
L’anima della Marciano sembra ipnotizzata soprattutto dalle occulte tensioni degli echi onirici di Vertigo (“La donna che visse due volte”, 1958, lectio magistralis di Hitchcock sul tema del doppio, con l’acrofobico gentleman James Stewart e la conturbante psicopatica Kim Novak, garbuglio delle identità tra piani diabolici e stordite ossessioni, con una partitura musicale ispirata al Melodramma italiano e alla Sinfonia I pianeti (Saturno) di Gustav Holst) e dall’ossessione notturna e tempestosa di Psycho nell’identità nascosta della duplice personalità del bisessuale Norman Bates- Anthony Perkins attratto dalla repulsione edipica per l’algida asessuata ladra in fuga Marion-Janet Leigh: un’anima complessa tra le irrequietezze degli intrecci del regista londinese e le quietanti sorridenti fantasie del maghetto di Hogwarts, assolutamente delineata in volture solistiche che ne dicono il talento, il Pathos, il potenziale emozionale caldo ed energico.
Gli arrangiamenti della Marciano respirano a lungo frasi melodiche e mutevoli: i confini tra assoli e accompagnamento sono ridotti al minimo, spesso esaltati da un continuum di sonorità impetuose e istintive, come nella lirica distonia di Betsy’s Theme di Taxi Driver e nei Preludi del Theme for Marnie e del Theme for Psycho, condotti da Alessandro La Corte al piano, Aldo Vigorito al contrabbasso e Gaetano Fasano alla batteria nella libera direzione jazzistica dell’espressività risoluta ed incisiva della sassofonista, dedita anima e corpo al mordente Modale di John Coltrane che, a ben ascoltare, molto ha a che vedere con le dimensioni più intime e trascendentali degli otto temi prescelti.
Fabrizio Ciccarelli
Carla Marciano: sax alto, sopranino, arrangiamenti
Alessandro La Corte: pianoforte, tastiere, arrangiamenti 6 e 8
Aldo Vigorito: contrabbasso
Gaetano Fasano: batteria
1Theme from “Taxi Driver” (Betsy’s Theme) 09:18
2Theme from “Marnie” (Prelude) 11:31
3From “Marnie” to “Twisted Nerve” 05:05
4Theme from “Twisted Nerve” (Theme & Variations) 08:37
5Theme from “Psycho” (Prelude) 09:18
6Theme from “Vertigo' (Prelude) 05:23
7Theme from “Vertigo' (Scene d'Amour) 10:06
8Theme from “Harry Potter” (Hedwig’s Theme) 09:46