giovanni palombo,taccuino di jazz popolare

Giovanni Palombo, Taccuino di Jazz Popolare, Emme Records Label 2019

 

Un’anima mediterranea per un Jazz popolare, tessuto negli ampi riferimenti alla “Musica del Mondo”, a Blue Notes di tendenza etnica, a venature di musica classica: un Taccuino come agenda personale di  pentagrammi di un’espressività melodica che appare evidentemente connaturata all’estro naturale di Giovanni Palombo.

Taccuino di Jazz Popolare: popolare così come popolare è il Jazz per nascita ed evoluzione. Popolare come popolari sono le scelte del chitarrista romano che prelude la performance con un bellissimo omaggio ai precursori della world music fusion, gli Oregon, la band del geniale Ralph Towner pater in pectore del Nostro (A touch of Oregon) in perfetta coniugazione con il pluriculturale soprano dell’eccellente Gabriele Coen e l’abile percussionismo di Francesco Savoretti.    

Popolare come il fingerstyle (il tocco delle dita sulle corde, senza plettro) di cui Giovanni Palombo è sicuramente maestro; popolare come l’amore per le tante varianti culturali del Mare Nostrum, per l’ improvvisazione (cosa di più popolare del realizzare forme artistiche all’istante?), per il canto lirico nuovissimo e distonico di Scarborough Fair (a ricordare la notissima versione di Simon & Garfunkel del 1966 per la ballata di fine 600) ed i fuggenti guizzi di Pasquale Laino al sax soprano in Luna rossa a Istanbul.

Popolare come le radici folk nell’uso leggero ed evanescente dell’organetto di Alessandro D’Alessandro in Folk Danza e nel proverbiale romanesco A li santi vecchi nun se dà più incenso (verissimo: “le cose nuove fanno dimenticare quelle antiche”); radici impreziosite in Meltemi dalle vivide screziature del violoncellista Benny Penazzi ; radici come in ogni brano di questo album dalle memorie longeve, antiche e moderne nell’arrangiamento, sicuramente italiane nelle intenzioni e nelle raffinate ed istintive conclusioni realizzate in un live in studio, come si addice tanto al Jazz quanto alla musica popolare.

Come diceva Charlie Parker: ”dopo aver tanto ragionato, pensiamo a suonare”. 

Fabrizio Ciccarelli

Giovanni Palombo (composizione eccetto 2, arrangiamento) alla chitarra acustica e classica, Francesco Savoretti alle percussioni, Gabriele Coen al sax e clarinetto, Benny Penazzi al violoncello, Alessandro D’Alessandro all’organetto e Pasquale Laino al sax ed electronics.

1             A Touch of Oregon 5:40

2             Scarborough Fair 6:12

3             Retrobottega 5:35

4             Folk Danza 4:18

5             Meltemi 6:01

6             La Preghiera della Madre 4:34

7             A li Santi Vecchi nun se dà più Incenso 6:15

8             Scena Tango 5:44

9             Luna Rossa a Istanbul 4:14

 

 

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