Lorenzo Cominoli & Roberto Olzer, Timeline, Abeat 2020
L’apertura delle armonie a visioni più eterogenee da quelle strettamente frequentate dalle parti di questo emisfero terrestre credo sia stata una conquista determinante per la storia della musica del Novecento, cui hanno contribuito a diverso titolo molti autori, due quali vengono significativamente presentati ad inizio e metà della performance, il grande vagheggiatore d’idee Ryuichi Sakamoto e l’ipnotico sciamano della Sei Corde John Abercrobie, due nomi che a mio avviso costituiscono una dichiarazione di ampliamento della propria coscienza artistica da parte di due bravi e sensibili primi attori delle Blue Notes italiane: Lorenzo Cominoli e Roberto Olzer.
Pianoforte e chitarra in assoluto interplay, impasti evocativi, raffinati, plastici, penetranti nel sottovoce del dialogo strumentale e in composizioni originali evolute in improvvisazioni molto nitide, stilisticamente pulite e di segno contemporaneo, sia si faccia riferimento al repertorio della neoclassica sia si posi l’intuizione su climi crepuscolari più vicini al jazz: elementi distintivi di un plateau di colori meditativi e suggestioni spirituali che ben condensano il proprio senso estetico nel titolo Timeline, confine di un Tempo che suona eterno nei suoi poliedrici rimandi a tutto quanto è ed è stato Musica, da Bach a Ravel, da Debussy a Heitor Villa-Lobos, interpolando le versatili concentrazioni d’energia nel siderale dissolvimento delle ampie ed emozionanti melodie tipiche delle spigolose malinconie delle migliori produzioni ECM, inevitabile riferimento per molti creativi del Duemila.
Non a caso viaggi nelle albe del Suono e, allo stesso tempo, nel suo Divenire in rarefazioni che paiono già appartenere al Futuro, come nella densità del Pathos di Blue Whale a firma di Cominoli, in Dance of Moroccan Veil del creativo Garrison Fewell, nello slancio espressivo dell’original Atlantis a firma di Olzer, nelle belle timbriche di Timeless di Abercrombie e, a maggior ragione, nell’incipit dell’album Bibo No Aozora di Sakamoto, pièce magnifica di tenue e assorta pensosità che apre e idealmente chiude un intenso discorso poetico che merita riflessione e ascolto.
Fabrizio Ciccarelli
Lorenzo Cominoli : guitar
Roberto Olzer : piano
1 Bibo No Aozora (Ryuichi Sakamoto)
2 Blue Whale (Lorenzo Cominoli)
3 Dance Of Moroccan Veil (Garrison Fewell)
4 Atlantis (Roberto Olzer)
5 Timeless Part I (John Abercrombie)
6 Timeless Part II(John Abercrombie)
7 The Dolphin Jump (Lorenzo Cominoli)
8 Novembre (Roberto Olzer)
9 Blott En Dag (Oscar Ahnfelt)
Un ascolto:
https://www.youtube.com/watch?v=rV8nGWVY0xk (Blue Whale)
https://www.youtube.com/watch?v=CcrxSVxh2og (Atlantis)
https://www.youtube.com/watch?v=Olqn31yOz3M (Dance of Moroccan Veil)
https://www.youtube.com/watch?v=7LrJlmqe_go (Bibo No Aozora)