Ben Webster meets Oscar Peterson, Verve 1960, vinile 2021
Quale maggior senso del jazz se non ascoltare due geni delle blue notes come Oscar Peterson e Ben Webster?
L’Oscar irrefrenabile dominatore della tastiera, formidabile nell’infiammare qualunque sala da concerto suonando miriadi d’energia, pianista dalla sterminata discografia, interprete dalle mani veloci, boss d’una carica fluviale e dalla carica emotiva tale da far strabuzzare gli occhi a qualunque ascoltatore, genere a parte. La sua principale abilità era attraversare ogni linguaggio del Jazz (da Fats Waller a allo Swing), accompagnatore raffinato e sorridente di tanti e tanti giganti delle Blue Notes, come in questo caso l’ammaliante Ben Webster, punto di riferimento per ogni sassofonista, maestro sornione e funambolo solista, morbido e indipendente nel graffiato soprattutto nelle ballads (ascoltatene la delicatezza) ma anche nell’irrefrenabile esplosione di adamandina chiarezza in cui l’energia deflagra con sommatorie di eccellente interplay nei loro omaggi a Richard Rodgers ed Irving Berlin, in poderose ”punte di piedi” autonome ed originalissime nelle quali la melodia originale pulsa secondo una lezione stilistica in perfetto equilibrio tra i due Maestri.
Dalla luminosa “The Touch of Your Lips" di Ray Noble (noblesse oblige: che canto strumentale!) all’estrosa “How Deep Is the Ocean?" di Irving Berlin, dalla prodigiosa “Sunday" (Chester Conn, Benny Krueger, Nathan "Ned" Miller, Jule Styne) al conclusivo exploit di “This Can't Be Love" dei magnifici Lorenz Hart, Richard Rodgers, sono pagine esemplari di un Jazz che non c’è più.
E, tanto per dire, Ray Brown a mostrare ortodossia jazzistica col proprio contrabbasso ed Ed Thigpen ad accarezzare rullante e piatti: un incontro che rende omaggio alla scuola del grande Bop, discreto quanto vivace, un dialogo erga omnes, un tessuto armonico quasi tangibile, un classico memorabile entusiasmante ed equilibrato che mette sangue nelle vene, se non ineguagliato nella sintassi piano-sax poco ci manca.
Fabrizio Ciccarelli
Oscar Peterson - piano
Ben Webster - tenor saxophone
Ray Brown - double bass
Ed Thigpen - drums
"The Touch of Your Lips" (Ray Noble) – 6:20
"When Your Lover Has Gone" (Einar Aaron Swan) – 3:59
"Bye Bye Blackbird" (Mort Dixon, Ray Henderson) – 6:45
"How Deep Is the Ocean?" (Irving Berlin) – 2:36
"In the Wee Small Hours of the Morning" (Bob Hilliard, David Mann) – 3:13
"Sunday" (Chester Conn, Benny Krueger, Nathan "Ned" Miller, Jule Styne) – 3:57
"This Can't Be Love" (Lorenz Hart, Richard Rodgers) – 9:51