Baba Sissoko, Griot Jazz, Caligola Records 2021
C’è musica e musica, ci sono stili e ritmi, c’ è pathos e pathos, ma quando è Baba Sissoko è a prendere col suo cuore la performance allora si può anche esplodere di gioia, lacrime agli occhi e serenità nell’anima.
Afro beat, jazz, contemporary, alternative agli standard per brani nei quali è l’improvvisazione a portare la bellezza del suono, dell’entusiasmo primordiale dei sentimenti in un mondo lontano da ogni algida logica compositiva, in grado di esplorare a fondo ogni minima variazione tematica col sorriso di un grande musicista in grado d’infondere pace interiore e benessere spirituale in quadri folgoranti, perfettamente compiuti nell’aforistica breve durata delle 15 composizioni di Griot Jazz.
L’Oceano musicale del Mali di Baba è versatile, animoso, spontaneo, stupefacente, trascinante come quel Mali dove gran parte della black music è nata, tra blues e blue notes, il vero contrappunto alla chimica geometrica della musica occidentale, canzoni dei poveri e dei liberi di fronte ai broccati aristocratici delle regie corti o del razionalismo hegeliano/bachiano che ha coperto millenni di amore libero, d’innatismo psichedelico, di lotte per l’indipendenza, come Baba (magister in pectore con Salif Keità, Youssou N’Dour e Fela Kuti), da anni fratello italiano e autore di meraviglie armoniche che si situano ai vertici delle Origini delle Note per interpretazione, intensità e concentrazione vorremmo dire “platonica” quanto libertaria, tramessa da decenni ai fratelli mediterranei e nordamericani come nella notturna elegia di Thierno (John Hassell e Brian Eno in un deserto traslucido di onirismo tutto africano), nella felicità tribale di Sini Ka Dja e nel beat atlantico di Griot Jazz.
Con Baba tre eccellent performers: Jean-Philippe Rykiel al piano, il più jazzista dei tre, Madou Sidik Diabate alla kora (antichissimo cordofono meglio conosciuto come “arpa liuto”) e Laninè Kouyté al balafon ( xilofono pentatonico tipico dell’Africa Occidentale), giusti strumentisti il cui Sound dell’anima non perde mai di vista l’immediata comunicabilità.
Fabrizio Ciccarelli
Baba Sissoko (ngoni, tama, vocals), Jean–Philippe Rykiel (piano, keyboards), Madou Sidiki Diabate (kora), Lansiné Kouyaté (balafon)
1) Sini Ka Dja; 2) Griot Jazz; 3) Dala Manka; 4) Angafoli; 5) Abderrahmane; 6) Griot Groove; 7) Fatoumata; 8) Gherena; 9) Kamissoko; 10) Uyaye; 11) Thierno; 12) Mamela; 13) Dorcy; 14) Nour; 15) Castella.