Francesco d'auria, lunatics

Francesco D'Auria Featuring Roberto CecchettoUmberto PetrinTino Tracanna , Lunatics, Caligola Record 2022

Non si può certo dire che Lunatics sia un album cui difetti la creatività e l’eclettismo: Francesco D’Auria con i suoi tre strumentisti (e che strumentisti…) dà vita ad una performance che varia dal Free alla World Music ed alla classica contemporanea, da passaggi mordenti che richiamano un Archie Shepp se non un Pharoah Sanders (Monetina e We Just Want To Be Free) ad uno stream of consciousness introspettivo, lunare, irrazionale e dionisiaco, che – a mio avviso – costituisce il senso autobiografico del batterista (l’ipnotica I sogni di Pietro, davvero magnifica nel timing dell’handpan e nel flusso improvvisativo del sax soprano, l’onirica inquietudine di Princess Linde, la bruna romantica cantabilità di I Found You, squisita ballad dai segni espressivi elegiaci jarrettiani, forse il brano più significativo e avvolgente dell’album), la cui tensione compositiva è pari all’organizzazione (per così dire, cromatica) e all’eccellente drumming impreziosito dall’uso dell’handpan, straordinario idiofono in acciaio dal suono delicatissimo ed evocativo.

Certamente alla riuscita del disco contribuiscono in modo decisivo l’intenso e prezioso sax soprano di Tino Tracanna, il fluido divenire del piano di Umberto Petrin e la fine sintassi chitarristica di Roberto Cecchetto, partecipi all’idea del D’Auria di dire la sua con franchezza e con un’evidente cultura musicale calibrata nel rinnovamento della dimensione contemporary del Jazz.

Fabrizio Ciccarelli

 

Francesco D’Auria – drums, handpan, percussion

Tino Tracanna- Soprano sax

Umberto Petrin- piano

Roberto Cecchetto – Guitars, electronics

 

 

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