Floriana Foti, Seven Colors, TRP Music 2022
Il jazz italiano non di rado ama coniugare le blue notes con testi nel nostro idioma, e di frequente il ricorso al canto in dialetto è entrato nel nostro panorama culturale, soggetto ora di una lodevolissima iniziativa della vocalist catanese Floriana Foti che in Seven Colors canta quel che pensa, quello sul quale ha da riflettere, percorrendo evidenti posture jazzistiche attraversate da una consistente intensità melodica controllata con facilità in tre sue composizioni, uno a firma della brava Maria Pia De Vito insieme a Rita Marcotulli (nomi essenziali della nostra musica: significativa la scelta di Floriana, sembra evidente), una traditional (Marzapaneddu-M.Politi, preziosa e struggente chanson d’aubade di flou arabescato in siciliano, cristallina in un canto femminile filologicamente vicino alla “canzone di donna” medievale) e (come non poter essere felici della scelta?) la stupenda Dolcenera del temperamento garbato e geniale di Fabrizio De André levigata in afro blue, una delle canzoni italiane destinate più di altre a narrare una storia impagabile, indimenticabile, effimera, fugace, labile nel particolare illuminato modus del Faber.
Bonus Track ‘S Wonderful di George Gershwin, pièce che equilibra la tradizione americana (grazie anche anche all’ottimo arrangiamento per fiati dai classici colori big band e dagli ottimi strumentisti on stage) con quel segno tutto italico di eleganza, cultura e luminosi stimoli d’anima sensibile.
Fabrizio Ciccarelli
Floriana Foti (vc, comp.), Suzan Veneman (tromba), Denis Pavlenko (sax alto), Daniele Nasi (sax tenore), Pasha Shcherbakov (trombone), Tony Hoyting (pianoforte), Andrea Caruso (contrabbasso) e Quique Ramírez (batteria).