Stefano Bellon, Marcello Tonolo, Thelonious Monk Big Band, Note Sui Sillabari, Arte Sonora by Caligola Records 2022
Ad un grande protagonista della letteratura italiana del Novecento, Goffredo Parise, il disco è dedicato e, a dir il vero, più che dedicato, vissuto tra le riflessioni dell’intellettuale vicentino: prosatore e poeta, soprattutto poeta, autore di magnifici reportages di viaggio e di quello, il più importante, nel profondo del suo Io attraverso un monologo interiore (se non un flusso di coscienza) delineato da amarezza ed ironia in narrazioni aspre sul mondo moderno, sull’alienazione, sulla violenza, sulla mediocrità di un “uomo industriale” dedito con ottusa cura alla distruzione dei sentimenti e delle emozioni.
L’ensemble vuole ricordare questo autore di romanzi bellissimi (Il prete bello, Il fidanzamento, Atti impuri), per la verità non dovutamente menzionato in gran parte delle Storie della Letteratura Italiana Contemporanea, ed intende sottolineare, per meglio dire commentare, portare in se stesso, filologizzare per verba musicae la duplice raccolta di racconti de Il sillabario (Einaudi 1972 e Mondadori 1982) organizzati in ordine alfabetico circa gli atti, detti e non detti, che formano l’insormontabile divario tra la memoria e l’ansia di futuro, un futuro nel quale Parise immagina la sostanza della perdita, l’imperfezione costante dell’aridità di un mondo capitalistico freddo e divoratore, di un entusiasmo che viene sempre meno rispetto alle attese di coloro che certamente sanno sperare ma mai agire.
Lasciamo ai lettori ogni considerazione filosofica sull’opera di Goffredo Parise, considerata musicalmente da un ensemble che ne sa commentare l’animo inquieto e modernissimo in un Jazz visionario, caustico, lirico, emotivo, distinto da arrangiamenti potenti e da solismi ipnotici, coerente al nome della band “Thelonious Monk” orchestrata da due primi nomi del Jazz italiano come Stefano Bellon al piano e Marcello Tonolo alla conduzione; arrangiamenti che personalmente individuiamo nelle magnifiche partiture orchestrali di Gil Evans e Charlie Mingus, adagiate in un modernissima concezione dello Swing perfettamente declinata secondo quelle Idee che dicono di un Tonolo molto vicino ad un contemporary urbano newyorkese.
Le parole di Parise sono recitate da Vitaliano Trevisan, scrittore, attore, drammaturgo, regista teatrale, librettista, sceneggiatore e saggista italiano scomparso otto mesi fa: voce di un Pathos estremamente vicino alla Poetica dello scrittore veneto anche nell’inflessione linguistica (ma è giusto così: le parole hanno sempre necessità d’esser dette secondo l’enfasi e la pronuncia originaria di chi le ha scritte).
La formula Disco + Libro è sempre qualcosa di superiore, a mio avviso, poiché narra con chiarezza (con quella chiarezza che del resto troviamo in volume nella “Genesi dell’opera” di Claudio Donà, nelle Note apposte da Trevisan, Bellon e Tonolo, e nella Premessa del critico letterario e scrittore Emanuele Trevi) l’Estetica di brani musicali che corrono tra l’intensità del bruno impressionismo di Non ho mai creduto, nell’Hard Bop aperto e graffiante di Free di A cose fatte e nel poderoso Jazz Rock di Un pomeriggio così. Ed apertamente vogliamo dire che Note sui Sillabari è un’opera difficilmente eguagliabile: Musica e Poesia, un connubio da sempre esistente nell’Universo delle Arti, qualora qualcuno se ne fosse dimenticato.
Fabrizio Ciccarelli
Maurizio Scomparin, Ilic Fenzi, Gastone Bortoloso, Stefano Mazzucco (trumpet) Roberto Rossi, Beppe Calamosca, Toni Costantini, Matteo Morassut (trombone) Nicola Fazzini (alto sax), Piergiorgio Caverzan (alto & soprano sax), Michele Polga, Alberto Vianello (tenor sax), Mauro Bordignon (baritone sax), Riccardo Chiarion (guitar), Matteo Alfonso (piano), Marc Abrams or Marco Privato (double bass), Luca Colussi (drums), Marcello Tonolo (conduction), Stefano Bellon (piano, electronics, keyboards), Nicola Buso (electroacoustic sound processing), Vitaliano Trevisan (voice).
1) Troppo presto (Trevisan); 2) Non ho mai creduto (Bellon); 3) Allo specchio (Trevisan, Bellon); 4) Una ferita aperta (Bellon); 5) Scrivere, buttare via (Trevisan, Bellon); 6) A cose fatte (Tonolo); 7) a] Racconto (Trevisan), b] Come la vista del cobra (Tonolo); 8) Chiusa (Trevisan, Bellon); 9) Un pomeriggio così (Tonolo); 10) L’erba è verde (Trevisan, Bellon); 11) Ancora la lettera (Bellon).
Music recorded and mixed between 2019 and 2010 at Urban Recording Studio, Trieste, by Fulvio Zafret; voice recorded in March 2011 at Blue Train’s Recording Studio, Mira (Venezia), by Antonio Morgante and Giorgio Spolaor; edited and mastered Between 2011 and 2012 by Antonio Morgante, Marcello Tonolo and Stefano Bellon.
Da ascoltare in https://music.youtube.com/watch?v=_cb0G3RQ3G4&list=OLAK5uy_nGdW94LN9zf9wu4yVOT1oM1K17OFAKz2Y