Pietro Pancella Collective VOL. 1: MUSIC OF HENDERSON, SHORTER AND COLTRANE, Abeat 2022
Fare musica non è sempre necessario con brani originali quando si sceglie di suonare le proprie passioni dando nuova vita ai pentagrammi dei propri Maestri: l’importante è interpretarli con originalità, linearità, chiarezza filologica e soprattutto con quell’originalità che lega tutte le trame del Jazz inteso come dovrebbe essere.
Nella gran parte dei casi i dischi prodotti negli ultimi venti anni hanno proposto brani originali: operazione sempre rischiosa, interessante senza dubbio, ma molte volte rischiosa perché bisognerebbe proporre novità (e pochi sanno farlo) e perché tali scelte più di qualche volta nascondono quel quid narcisistico che diffonde aria fresca a chi aspetta mutazione, trasformazione, cambiamento, interpretazione, emozione.
Senza perdersi per le insenature aristoteliche sul principio dell’Imitatio o ragionare sull’estetica platonica, bensì accogliendo la dimensione immanente della Musica secondo Nietzsche, “quella che offre alle passioni di poter gioire di loro stesse”, Il giovane contrabbassista Pietro Pancella offre un saggio della propria Koinè jazzistica nelle moderne atmosfere del Quintetto, un ensemble definito con lucidità e passione condivisa senza formalismi e manierismi, piuttosto vicino allo spirito delle eccellenze del sax Joe Henderson, Wayne Shorter e l’immenso John Coltrane, un capitolo a parte della storia della cultura del 900. Francamente reputo impeccabili le letture dei sei brani dei Maestri e trovo che il Pancella abbia affinato con energia e pathos un Collettivo (parola-concetto ahinoi di questi tempi dimenticata) all’altezza dell’Idea, circa il quale risulta difficile dire a chi spetti la palma del migliore: del resto è un Collettivo, e sembra giusto così.
Questo Primo Volume (attendiamo con curiosità il secondo) è completo ed uniforme nella filosofia Hard Bop: non possiamo non riflettere sulle sinergie di Black Narcissus di Joe Henderson, nel geometrico passo del sax alto di Manuel Caliumi, ouverture del “magico fuoco” di una metafisica rifiutata poiché quello spazio risulta già occupato dalla felicità del Suono, come nel meraviglioso visionario di Lonnie’s Lament di Trane, delineato dalle trasparenze contrabbassistiche del Pancella e dal drumming di Michele Santoleri, e nell’aperto e complesso memoriale Witch Hunt di Wayne Shorter, fluido nel pianismo di Giulio Gentile e nei registri della Sei Corde del creativo Christian Mascetta. Frammenti circolari dell’Eterno Ritorno, Suoni differenti di una Volontà e di un Piacere assoluto nell’atto di immutare tre voci geniali dell’avanguardia delle Blue Notes.
Fabrizio Ciccarelli
Pietro Pancella double bass & arranger of Joe Henderson’s compositions
Giulio Gentile piano & arranger of Wayne Shorter’s compositions
Christian Mascetta guitar & arranger of John Coltrane’s compositions
Manuel Caliumi alto sax
Michele Santoleri drums
1 BLACK NARCISSUS - JOE HENDERSON 8.05
2 WITCH HUNT -WAYNE SHORTER 8.46
3 LONNIE’S LAMENT - JOHN COLTRANE 7.34
4 AFRO CENTRIC / POWER TO THE PEOPLE -JOE HENDERSON 10.38
5 NEFERTITI -WAYNE SHORTER 8.33
6 RESOLUTION/ PURSUANCE-JOHN COLTRANE 6.09
# da ascoltare in https://open.spotify.com/album/1X0vDNOHtEz2t6UDCit8QH?uid=c99ba6a0823f21afefce&uri=spotify%3Atrack%3A6qsvFRzKGtd8og6b8J0h9V