Ab Quartet, Do Ut Des, Red&Blue 2022
Bello e intrigante Do Ut Des dell’ AB Quartet, formazione di cui abbiamo già avuto modo di parlare in https://www.romainjazz.it/recensioni/542-ab-quartet-i-bemolli-sono-blu.html , una lettura jazzistica di musica antica in forma contemporary con scelte ottime d’arrangiamento e soli collocati sempre al punto giusto, in particolare quelli di Francesco Chiapperini (efficaci sia quelli col clarinetto che quelli col clarino basso, strumento meraviglioso) legati al contesto narrativo da Antonio Bonazzo al piano e da una ritmica all’altezza formata da Cristiano De Ros al contrabbasso (sempre gradito l’uso dell’archetto che evoca suggestioni visionarie e arcane) e Fabrizio Carriero alla batteria (composto e abile nel dar senso e ampiezza).
Do Ut Des è una performance insolita nell’ambito delle Blue Notes, meditata con raffinatezza nel cuore di un Sound pluristilistico che intende abbracciare tanto il repertorio della Musica Antiqua (dal Gregoriano al Madrigale e poi oltre) che la sperimentazione con una Variatio ispirata da una cultura evidentemente florida e ben assimilata nei suoi dettagli sintattici, come nel Dies Irae (no, non pensate a Mozart, Verdi o Mahler, piuttosto all’originale di Tommaso da Celano rivisitato nelle armonie e negli andamenti accentuativi), al bruno fuoco free di Lente Sed Sine Misericordia, alla fluida sequenza modernista della title track Do Ut Des, al sommesso clamore di Ut Queant Laxis e alla giusta intro Lux Originis, inquieta e animosa nel brillio percussivo e nella forte descrizione pianistica.
Personalmente ritengo davvero solubile, avvolgente, mistico, intenso e potente questo suono del passato ricomposto in ascendenze prive di rapporti gerarchici tra le cornici d’atmosfera di un Jazz libero e creato nella calma delle sospensioni più anticonvenzionali.
Fabrizio Ciccarelli
# in ascolto su https://music.youtube.com/watch?v=lX6kyM82TSo&list=OLAK5uy_lu-VU3pUlilyIoZUa9kv_MLAPOcTIC_s4