sergio carlino- my one and only love (con ascolto)

Sergio Carlino, My one and only love, Caligola Records 2023 (con ascolto)

Chiariamo subito il punto centrale: cantare jazz non è per tutti. In molti ci hanno provato, anche cantanti di grande notorietà (valga su tutti l’esempio della bravissima Mina e d’altri guitti commedianti e cinepanettonari, con risultati catastrofici), ma come si interagisce con le armonie, come si trovano l’intonazione ed il fraseggio giusti, come si modula il respiro nell’emissione, come si immaginano l’interpretazione e l’improvvisazione, lasciatecelo dire: è cosa per pochi. Tant’è vero che sono molti i nomi di sedicenti cantanti jazz, ma il risultato è spesso mediocre – vorrei salvare da costoro l’ecletticismo di Sting, Tom Waits, Joni Mitchell e Al Jarreau, altra classe - in quanto sembrano difettare in naturalezza e non sembrano possedere quel timbro caldo che necessita alle Blue Notes  né saper tenere le note specie nelle “code” e nei dialoghi centrali con i fiati o col piano: è possibile con una certa simpatica semplicità cantare un brano pop, blues o rock, provateci con una jazz song…

Sergio Carlino, detto facile, sa dove mettere la voce, è educato e composto; nella sua natura di crooner non c’è ansia  di strafare, di alzare l’effettismo, di volare eccessivamente sul pentagramma, di voler rendere quel non plus ultra destinato, nella storia del canto jazz, ad una decina scarsa di artisti storici (a mio avviso, tanto per non nascondersi, tra loro Frank Sinatra, Tony Bennett, Ella Fitzgerald, Billie Holiday, Nina Simone, Chet Baker e, dalle parti nostre, Paolo Conte, Maria Pia De Vito e Nicola Arigliano), anzi si sente chiaramente che ama moltissimo ciò che vocalizza senza alcuna presunzione. E questo ci piace molto.

Sceglie significativamente per il suo album il titolo “My one and only love” (una dichiarazione ovvero un intento) ed un repertorio bellissimo costituito da 10 evergreens di rara bellezza (per favore riflettete sui titoli, sugli autori degli stessi e su chi li ha eseguiti nel corso degli ultimi ottant’anni, di cui non dovrei dire altro per brevità, ma non ce faccio – come non ricordare Tom Adair e Matt Dennis, Allen e Mercer, Wood e Mellin, Young e Washington e Carmichael?). Sono magnifiche piéces rielaborate con un un’ottima formazione: l’elegante apporto del Maestro Marcello Tonolo (chapeau!) con Domenico Santaniello al contrabbasso e Adam Pache alla batteria (chapeau bis!) e, purtroppo in una sola traccia, Alfonso Deidda, uno dei sassofonisti nel novero dei dieci in Italia.

Non intendo cadere nell’inganno di scegliere un titolo piuttosto che un altro: scelgo tutto e ringrazio il Carlino per questa bella ventata di memoria distinta da sentimento e rettitudine tecnica. Perché, ogni tanto, occorre ricordarsi di dire “grazie” agli artisti che sanno darci tali emozioni con tanta naturalezza.

Fabrizio Ciccarelli        

Sergio Carlino - vocals

Marcello Tonolo - piano

Domenico Saantaniello - doublebass, cello on #3, out on #5

Adam Pache - drums out on #3,5

Special Guest:

Alfonso Deidda - alto saxophone on#7

 

  1. Everything Happens To Me 4:49
  2. Come Rain Or Come Shine 3:55
  3. My One And Only Love 3:12
  4. Born Free 3:21
  5. Blame It On My Youth 2:47
  6. My Foolish Heart 4:36
  7. Don't Take Your Love From Me 3:32
  8. The Nearness Of You 4:26
  9. More Than You Know 4:30
  10. I See Your Face Before Me 3:22

# per una bella serata di jazz lasciate andare il disco 5 o 6 volte, non ve ne pentirete. L’album è in ascolto su https://open.spotify.com/album/4QMNHqql88FZYuDymPYVYh

 

 

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