Marco Cesarini & Uqbar Orchestra, Transumanza vol.II, Vulnus, Caligola Records 2023 (con ascolto)
Non sempre è necessario collocare la Musica in una categoria, in un genere più o meno delineato, come del resto hanno insegnato i maggiori innovatori soprattutto della Musica contemporanea: da questa convinzione mi sembra parta la concezione di una performance come Vulnus, secondo volume del dittico Transumanza di Marco Cesarini con l’Uqbar Orchestra, otto quadri d’impasti sonori come visioni che in qualche modo sintetizzano intuizioni World, Ambient, Prog, Free Jazz e New Wave in un Continuum ascendente sempre calibrato da una calda pastosità di scelte armoniche, come nel bellissimo arabesco balcanico Kubla Khan, nelle tessiture astrali di Fremente e nella penombra dinamica di Unico Verso.
Anche l’udito meno avvezzo noterà l’interessante dimensionatura degli arrangiamenti, la giusta distribuzione dei momenti solisti in particolar modo dei fiati, il ruolo centrale svolto dai vigorosi magneti del Cesarini, bravo chitarrista e polistrumentista di attenta cultura musicale, creativo e originale nello svolgere i percorsi d’assieme con la fluidità di quella tipica “immoderata” Contaminazione delle orchestrazioni jazz moderne più distinte da una Koinè decisamente mediterranea.
A parte il riferimento al racconto di Jorge Luis Borges (il visionario mago di parole ed immagini del racconto “Uqbar”: il disprezzo per i totalitarismi), a parte lo sciabordare del Suono magnetico, il deciso cromatismo dei fiati e l’Ordine/Disordine di alchimie sinfoniche e scansioni temporali che vibrano tra le diastole di chi ascolta, partecipiamo con assoluto interesse agli otto movimenti che scintillano nell’anima di chi li ha ideati come una suite punteggiata di miniature energiche, disinvolte, melodiche, emozionanti.
Fabrizio Ciccarelli
# senza dubbio ne consiglio l’ascolto: https://open.spotify.com/album/1EJQbYWX6xq34pOlSwGgUQ?autoplay=true